Spa Panoramica Hotel Hubertus
Il “villaggio capovolto” è una architettura dedicata al benessere che si staglia come un cristallo nel paesaggio alto atesino. Attraverso una sorta di disarticolazione semantica del lessicoi i progettisti propongono una inedita poesia per immagini, ideata sul senso del lieve e realizzata su più piani di complessità.
Credit:
- Committente: Fam. Gasser
- Progetto architettonico: noa* network of architecture
- Progetto strutturale: IPM Ingenieurbüro srl
- Impresa: Kargruber - Stoll srl
- Costruttore metallico: Sparer srl
- Fotografie: Alex Filz (finito), Manuel Agreiter (cantiere)
Un oggetto iconico, fresco, austero e magnifico, che realizza il compito non facile di ripensare l’ampliamento felice di un edificio per il quale lo studio aveva già realizzato nel 2016 una piscina a sbalzo, guadagnando numerosi riconoscimenti su scala nazionale e internazionale. Ed è stata proprio la piscina a fornire l’idea di immaginare la nuova volumetria lungo la stessa facciata dell’edificio, in posizione planimetrica ad essa speculare.
Gli architetti sono così riusciti a proiettare il paesaggio puntuto delle montagne nell’idea di progetto, inverandolo in un gioco sapiente di riflessi tra acqua e cielo. Il concept gioca con la linea dell’orizzonte, che ribalta, utilizzando a mo’ di specchiatura il dritto e il capovolto, per generare nell’osservatore un senso di vertigine. La nuova costruzione è organizzata su due piani ed è situata sul lato sud-est della facciata della struttura, dove una piattaforma a sbalzo, sospesa di 15m rispetto al livello del terreno e sorretta da due pilastri in acciaio rivestiti in tronchi di larice, si stacca dal corpo principale attraverso una passerella sospesa. Sulla piattaforma, singole microstrutture dal tetto a capanna ospitano il programma funzionale che si articola su due livelli. Elemento di sorpresa è quello inferiore, dove l’orizzonte subisce una rotazione di 180° e le capanne sembrano ancorate a testa in giù.
La piattaforma del “villaggio capovolto” ha una superficie di 140 mq ed è posta a sbalzo di 11 m. Le tre piscine previste per la spa ponevano i massimi requisiti alle deformazioni ammissibili. Attraverso l’utilizzo di strutture in carpenteria metallica e moderni metodi di calcolo tridimensionale è stato possibile realizzare l’ampliamento tra marzo e giugno 2022, contenendo i costi ed assecondando i requisiti architettonici. La piattaforma è supportata da due pilastri d’acciaio in tubolari circolari Ø 508×35 mm in S355 che si agganciano alle travi composte saldate principali. Una serie di travi HEB perpendicolari alle principali costituisce l’impalcato, che è di pianta romboidale e presenta HEB 400 in S275 ai bordi. Tutte le strutture in carpenteria metallica sono zincate a caldo.
I due livelli si caratterizzano per un diverso trattamento delle schermature, con spazi esposti sopra e protetti sotto. Il piano inferiore provoca nell’osservatore una sensazione di straniamento mentre si scende, la temperatura sale e l’ambiente diventa più protetto: sembra una discesa al centro della terra. La scelta dei colori e dei materiali è ispirata alla natura circostante: pannelli metallici dalle tonalità brune naturali per le cabine e lo spessore del solaio, formato da una struttura di travi portanti in acciaio. Anche le lamelle di schermatura sono in carpenteria metallica e mantengono la tinta bruna. La decisione di lavorare con i tetti a doppia falda rovesciati è stata motivata anche da esigenze funzionali: nel volume sono allocati l’impianto di depurazione dell’acqua, nel caso della piscina, e le gradinate dove sedersi, nel caso della sauna. Lo sfalsamento delle capanne e l’orientamento alternato dei colmi permettono una vista a 360° sul paesaggio di Valdaora, il vero protagonista del progetto.