Serra Scientifica
Il progetto che vi presentiamo questo mese è la Serra Scientifica per Farfalle Tropicali, realizzata presso il Museo di Zoologia dell’Università di Catania.
Credit:
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Prof. Arch. Manfredi Nicoletti
- PROGETTISTA STRUTTURALE: Ing. Antonio Rizzo
- IMPRESA: Eredi di Belfiore Giuseppe s.n.c.
- COSTRUTTORE METALLICO: Metallurgica 2000
Concepita come un ambiente ideale per la vita di organismi così delicati e ricettivi nei confronti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, può offrire ottimi spunti e suggerimenti per le applicazioni in ambito abitativo, grazie ai positivi riscontri in materia di risparmio energetico e benessere ambientale. Infatti le farfalle tropicali non sopravvivono in ambienti con aria condizionata e hanno bisogno di temperature costanti, simili a quelle del proprio habitat naturale, per il raggiungimento delle quali può essere utilizzato soltanto il guadagno termico derivante dalla radiazione solare. I particolari accorgimenti adottati dal punto di vista costruttivo sono stati quindi fondamentali, in questo caso, per garantire il comfort climatico e la vita delle farfalle. La forma, per esempio, presenta caratteristiche di irregolarità, evidenti soprattutto nelle sfaccettature dell’involucro in vetro. La diversità di orientamento e d’inclinazione di ciascuna parete fa sì che il guadagno termico degli spazi interni si mantenga costante nelle diverse ore del giorno e nel susseguirsi delle stagioni. Sempre in quest’ottica, i progettisti hanno ideato una sezione trapezoidale, che favorisce l’ingresso dell’aria fresca dal basso e l’espulsione dell’aria calda dalla parte alta, nell’obiettivo di garantire la temperatura ottimale nella zona intermedia, dove appunto si trovano le farfalle. Venendo ai materiali, la scelta si è indirizzata verso soluzioni in grado di adattarsi alle particolari scelte formali, enfatizzandone inoltre le caratteristiche di leggerezza e luminosità. Le pareti sono infatti interamente vetrate, costituite da cristalli stratificati anti-sfondamento, mentre pannelli in alluminio o acciaio inox definiscono lo zoccolo ed il coronamento. La copertura, anch’essa inclinata per favorire lo smaltimento delle acque meteoriche, è sostenuta da pilastri interni. Si tratta di 6 tubolari in acciaio, in grado di offrire la stessa resistenza in tutte le direzioni e la massima rigidezza a parità di sezione. I 6 punti, verso cui ognuno di essi confluisce, sono collegati a coppie e disegnano, nella loro sequenza, un poligono convesso. Al bordo della copertura sono agganciati i telai metallici delle vetrate di facciata, anch’essi inclinati, visto che sono collegati alla fondazione, il cui perimetro è rientrante e frastagliato. Il risultato è uno spazio molto articolato, all’interno del quale si ha la sensazione di trovarsi in una piccola radura, mentre dall’esterno la sua forma rimanda a quella di un fiore.