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Il nuovo Comune di Bologna, ideato dall’architetto Cucinella e realizzato in soli due anni, è un’opera nata con la formula del project financing, avviata nel 2003 e conclusasi a luglio del 2008, grazie alla società concessionaria DUC Bologna Spa, guidata dal general contractor CCC.
Credit:
- COMMITTENTE: Comune di Bologna (concedente), Newco Duc Bologna Spa – Consorzio Cooperative Costruzioni (concessionario)
- CAPOGRUPPO ATI DI PROGETTAZIONE – COORDINAMENTO GENERALE DIREZIONE LAVORI: Open Project Srl (Silvio Manfredini, Romano Piolanti)
- DESIGN TEAM: D. Hirsch, V. Baraldi, S. Brunelli, E. Cantwell, M. Capelli, C. Garavelli, R. Grassi, L. Orioli, G. Perrone, G. Evangelisti, A.Agostini
- PROGETTO STRUTTURALE: Studio Tecnico Majowiecki (Massimo Majowiecki), Polistudio (Vincenzo Lombardi), NIER Ingegneria (Paolo Vestrucci)
- CARPENTERIA METALLICA: Metalstrutture Srl (vela di copertura), Fadel Srl (strutture)
- IMPRESE: Nuovo Comune Scarl (contractor), CEA, CER, CESI Spa, Coop Costruzioni, Adanti Spa, Cogei (partners)
Il complesso architettonico è composto da tre edifici distinti di 11, 10 e 7 piani. L’accesso centrale, comune a tutti gli edifici, richiama un diamante. Lo spazio, realizzato con ampie vetrate, è scandito da due travi a cavalletto realizzate mediante tubi Ø 560 mm ammorsati su due piastre bloccate da tirafondi. La prima è realizzata con lamine d’acciaio dello spessore di 20 mm, incrociate e annegate nel getto per circa un metro; l’altra, sempre di forma cilindrica di Ø 120 mm, prosegue per poche decine di centimetri. Le colonne degli edifici sono realizzate con profili di tipo HEA ed HEB e profili tubolari a seconda delle esigenze strutturali ed architettoniche. Lungo il perimetro e nella maglia regolare dei campi di solaio troviamo profili HEA e HEB; i profili tubolari sono stati impiegati in corrispondenza dei controventi verticali concentrati nelle testate degli edifici ed in particolare nei nodi strutturali, dove confluiscono più travi d’impalcato con angoli mutui diversi da 90°. I profili tubolari utilizzati sono: Ø 323.9 x 10, Ø 508 x 30, Ø 508 x 36 e Ø 508 x 40mm di spessore. I giunti delle colonne sono di tipo bullonato a doppio coprigiunto. Per le colonne di tipo HE si hanno doppi coprigiunti sulle piattabande e sull’anima, mentre nelle colonne circolari il giunto è a croce a doppio coprigiunto. Tale soluzione prevede che alle estremità di ciascun tronco di colonna venga saldata una croce centrale costituita da tre piatti. Il giunto bullonato è realizzato in corrispondenza del profilo a croce mediante appositi coprigiunti. I principali controventi delle strutture sono realizzati con quattro angolari dal profilo ad “L” 180 x 16 disposti a croce, imbullonati alle piastre centrali e collegati da imbottiture. Le due piastre centrali di collegamento tra il traverso e le diagonali del controvento sono realizzate con acciaio di 18 mm e saldate sul traverso esterno del solaio di riferimento. L’interfaccia tra acciaio e cls è realizzata con tacchi a “T” rovescia, collegati in anima su entrambi i lati alla struttura in c.a. con pioli di Nelson Ø 16 ed altezza 125 mm in acciaio S235J2G3. In copertura è dispiegata una “vela” metallica grigliata con lo scopo di ombreggiare le pareti esposte a sud; essa è realizzata con tubolari Ø 180 mm, intelaiati con delle fascette sopra l’accoppiamento di due travi IPE 450 scatolate con funzione portante. Le facciate, di tipo continuo, celano al proprio interno un sistema di riutilizzo dell’aria calda, fondamentale per diminuire l’uso delle macchine UTA. Abbinato a questa tecnologia, il controsoffitto microforato fornisce un comfort ambientale unico, facendo rientrare l’edificio in classe A per rapporto consumi/prestazioni. Gli spazi realizzati in quest’opera architettonica sono stati destinati per la quasi totalità all’amministrazione pubblica bolognese, ad eccezione dei primi due piani del palazzo composto da sette piani. Essi verranno affittati come spazi commerciali con libero accesso a tutta la cittadinanza. Al piano terra trovano collocazione servizi per l’intero quartiere, come sportelli bancari e postali, ristoranti e caffetterie. Grazie alle potenzialità dell’acciaio, un nuovo percorso architettonico è iniziato per la città di Bologna.