M9 – Museo del Novecento di Venezia-Mestre
Nel capoluogo veneto è di recente realizzazione un nuovo polo culturale che sorge all’interno dell’area delimitata tra le vie Poerio e Brenta Vecchia.
Il Museo ha conquistato il The Plan Award 2020 nella categoria “Urban Planning”
Credit:
- COMMITTENTE: Polymnia Venezia
- ADVISOR TECNICO: Ing. Sandro Favero - F&M Ingegneria
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Sauerbruch Hutton Architects
- PROGETTO INTEGRATO, STRUTTURALE E DL GENERALE: SCE Project
- PROGETTAZIO MEMBRANA: form TL
- PROGETTAZIO ANTINCENDIO: GAE Engineering srl
- PROGETTAZIO IMPIANTISTICO: H.E.G. Group, Studio Tecnico Giorgio Destefani
- COSTRUTTORE METALLICO: OEMMEPI spa
- IMMAGINI: Alessandra Chemollo - Polymnia Venezia, SCE Project (cantiere)
Questo nuovo complesso museale sorge nel centro della città di Mestre e la sua identità deriva da uno stretto rapporto con il contesto urbano in cui è stato calato e con il quale si integra, non solo da un punto di vista architettonico, ma soprattutto urbanistico, avendo ridisegnato oltre che l’aspetto anche la viabilità che attraversa il nucleo storico.
La particolare architettura di “M9”, progettata dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, ha visto la realizzazione di tre nuovi edifici: il principale è dedicato a funzioni museali ed è concepito ex novo, i restanti sono ricavati dalla ristrutturazione di un edificio direzionale degli anni Settanta e dal recupero dell’ex Convento delle Grazie risalente al tardo cinquecento. Proprio per quest’ultimo si è scelto di procedere con un articolato intervento di rifunzionalizzazione, che ha riguardato in particolare la riconversione della corte interna da spazio aperto a spazio coperto per conferirgli una destinazione commerciale.
La copertura di questo spazio, realizzata in acciaio, è stata pensata in modo da garantire la massima flessibilità all’interno della corte, studiando i materiali scelti in funzione dei requisiti di luminosità e performance acustica. La struttura portante in carpenteria metallica è composta da colonne circolari su plinti di fondazione in cls. Sulle colonne s’innesta un’orditura in profili in acciaio, a formare campi di forma triangolare rivestiti in fase successiva.
I principali profili utilizzati sono colonne circolari Φ244.5×20 mm e travi ad “H” composte da piatti di spessore pari a 20 mm, posti a distanza variabile. I profili di copertura si differenziano in funzione della posizione di bordo o interna. Per le strutture principali in carpenteria metallica è stato utilizzato acciaio di tipo S355JR, mentre per gli ancoraggi a terra sono stati impiegati tirafondi in S275JR. Le giunzioni saldate sono a piena penetrazione, di 1a classe o a cordone d’angolo, con lato pari allo spessore minimo da unire ed a completo ripristino, per non avere perdita di resistenza nella giunzione. L’analisi strutturale degli elementi in carpenteria metallica è stata effettuata tramite un modello a elementi finiti con lo scopo di determinare le sollecitazioni massime sugli elementi principali portanti (pilastri e orditura). La membrana superiore della copertura è costituita da un tessuto di PTFE, mentre quella inferiore da un tessuto tipo “Mesh” di PVC-Poliestere.
L’intero M9 è nel complesso un edificio dal forte carattere espressivo: la valenza del progetto ha fatto si che il museo rientrasse tra i progetti realizzati in Italia candidati per il prestigioso premio Mies van der Rohe, la competizione europea di architettura contemporanea a cadenza biennale indetto dalla Fondazione del maestro del Movimento Moderno.
Un’ulteriore traguardo del progetto è l’ottenimento della certificazione LEED Gold e il riutilizzo delle acque piovane. La copertura raccoglie infatti la pioggia attraverso pluviali inseriti in alcune colonne portanti, che a loro volta le convogliano in una vasca di laminazione sotterranea posta proprio al di sotto della corte. Le acque in questo modo possono essere riutilizzate per la pulizia e per l’irrigazione degli spazi esterni.