Laboratori e Sede CNR
All’interno di una parte dell’antico complesso dell’Ex Arsenale a Venezia è stata data luce alla nuova sede del CNR e dell’Istituto di Scienze Marine, con un progetto di recupero e ristrutturazione dello Studio Cecchetto & Associati.
Credit:
- COMMITTENTE: Magistrato alle Acque di Venezia; Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Il Trentino ed il Friuli; Thetis spa
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Cecchetto & Associati - Alberto Cecchetto
- PROGETTO STRUTTURALE E IMPIANTI: Thetis spa
- COSTRUTTORE METALLICO: IALC Serramenti srl
- IMPRESA: Iccem srl (Tese 101, 102); Sacaim spa (Tese 103, 104)
- IMMAGINI: Cecchetto & Associati (fotografie di cantiere), ORCH (fotografie del finito)
L’affascinante contenitore, costituito dai vecchi muri in mattoni e dalle grandi colonne di sostegno in pietra d’Istria, è stato recuperato secondo la tecnica soprannominata “scatola nella scatola”; il nuovo progetto contenente laboratori scientifici al piano terra, uffici e sale riunioni al primo livello, è staccato come se fosse un involucro a parte e avvolto dal contesto originario degli antichi capannoni modulari, larghi 18 m, profondi 38 m, con un’altezza di 9 m. I nuovi volumi, introdotti nel contesto esistente, hanno sezione romboidale per consentire alla luce zenitale, che proviene da lucernari ricavati in copertura, d’illuminare i locali degli uffici posti al primo piano. Questi corpi sono connessi tra di loro grazie alla realizzazione di percorsi in quota, che rendono possibile il collegamento longitudinale tra i vari capannoni, riproponendo l’unità spaziale del luogo e permettendo il raggiungimento dei vani scale e degli ascensori comuni. Un intervento, quello delle passerelle aeree, che ha reso necessario il tamponamento di alcune arcate quattrocentesche in mattoni che oggi ancora poggiano sulle grandi colonne in pietra d’Istria. La copertura piana, infine, ricavata all’ultimo livello dei nuovi volumi, è dedicata a spazi organizzati ad hoc per ospitare seminari e stage.
Le nuove funzioni trovano quindi spazio all’interno di questo guscio dall’anima di acciaio che si appoggia a una struttura modulare di travi HE e lamiere grecate. Il piano di calpestio del primo livello dei nuovi corpi, sostenuto dalla struttura di acciaio, è stato realizzato mediante getto collaborante sulle lamiere grecate di copertura. L’acciaio, oltre ad essere utilizzato per realizzare i volumi del nuovo progetto, è stato ripreso anche per il consolidamento delle antiche coperture ottocentesche costituite da capriate metalliche, traversi in legno e tavelle in cotto. L’acciaio predomina all’interno del progetto e per alcuni dettagli è lasciato a vista, come sulle superfici inclinate dei rivestimenti dell’involucro delle pareti o per le colonne circolari che raggiungono da terra la copertura esistente.
La parte strutturale, invece, è stata opportunamente ricoperta dai materiali di finitura, come le tamponature sulle partizioni verticali costituite da pannelli in composito color antracite o da pareti vetrate. Molto suggestivo è l’effetto finale dell’accostamento fra i materiali della tradizione ereditati dalle murature e dalle coperture dell’antica fabbrica dell’Arsenale veneziano con i materiali moderni come l’acciaio e il vetro che compongono i volumi dei nuovi involucri.