Il canopy e la struttura a ponte del nuovo polo chirurgico e delle urgenze dell’Ospedale San Raffaele
A seguito dei cambiamenti globali in atto, l’architettura si sta dotando di un sistema di regole “biopolitiche”; rispetto ad un passato recente la nuova ecologia si occupa in senso estensivo del concetto di cura: dell’ambiente, degli spazi e della persona.
Il progetto per il nuovo ospedale San Raffaele, risultato vincitore a seguito di un concorso bandito dall’IRCCS è stato completato nel 2021 dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects.
Pensato per contenere i consumi energetici e idrici e ridurre le emissioni di CO2, è il primo in Italia ad aver ottenuto la certificazione LEED Gold. Il nuovo Polo chirurgico è una struttura in continuità con l’esistente che si sviluppa su una superficie di circa 40.000 mq. Da un punto di vista compositivo è caratterizzato da due grandi elementi complementari: la piastra tecnica che ospita il blocco chirurgico, la terapia intensiva e il pronto soccorso; la torre, all’interno della quale trovano posto i reparti di degenza, gli studi medici e gli ambulatori.
Credit:
- Committente: IRCCS Ospedale San Raffaele
- Progetto architettonico: MCA – Mario Cucinella Architects
- Team di progetto: Mario Cucinella, Marco Dell’Agli Valletti, Giulio Desiderio, Michele Olivieri, Laura Mancini; Emanuele Dionigi, Martina Buccitti, Alberto Menozzi, Giuseppe Perrone, Matteo Donini, Lello Fulginiti, Daniele Basso. Bioclimatic design: Andrea Rossi. Modelli: Yuri Costantini, Ambra Cicognani, Andrea Genovesi. Concorso: Eurind Caka, Stefano Bastia
- Visual: Engram Studio, Paris Studio per MCA – Mario Cucinella Architects
- Progetto strutturale: Ballardini Studio di Ingegneria
- Progetto Impiantistico: Deerns Italia spa
- Progetto antincendio: Ranieri Studio Tecnico Associato
- Impresa costruttrice: Itinera spa – ASTM Group
- Costruttore metallico: Naldi Carpenterie srl
- Facciate: Aza Aghito Zambonini srl
- Immagini: Foto del finito: Duccio Malagamba Cantiere: courtesy Consorzio Itinera spa, Naldi Carpenterie srl
La piastra tecnica affiora per un solo livello sopra la quota del terreno, per garantire brevità agli accessi e ai percorsi. La torre è concepita come “luogo della guarigione” ed è composta da superfici curve, scandite da linee slanciate verso l’alto. La lieve curvatura dei prospetti permette di differenziare la vista esterna dalle camere di degenza, e migliora l’accesso alla luce naturale nella parte centrale della facciata.
L’involucro possiede ampie superfici vetrate, in corrispondenza degli angoli dell’edificio si trovano serre solari che ospitano i soggiorni comuni per le degenze. L’integrazione di elementi naturali, quali luce e verde, all’interno del progetto incrementano la qualità degli spazi interni e il benessere degli utenti.
L’ involucro edilizio presenta una serrata scansione dei prospetti realizzata da lamelle verticali a tutta altezza, che svolgono una duplice funzione bioclimatica. Grazie alle ombre portate sulle vetrate, questi frangisole contribuiscono alla riduzione dei carichi termici causati dall’irraggiamento solare, abbattendo il fabbisogno energetico legato alla climatizzazione degli spazi interni e incrementando, al contempo, la quantità di luce naturale diffusa negli ambienti per effetto della riflessione sulle superfici ceramiche.
Il nuovo corpo di fabbrica è collegato al blocco Q preesistente attraverso una struttura a ponte in carpenteria metallica. Poggiante su quattro colonne tubolari Ø 610 mm, l’elemento si sviluppa su tre livelli e presenta un’ossatura in profili aperti IPE e HE a diverse sezioni, con solai in lamiera grecata per un totale di 120 tonnellate d’acciaio. Il “ponte”, con il suo andamento affusolato e le strutture a sbalzo, costituisce un fulcro visivo per chi accede all’ospedale.
Le facciate della torre e del corpo di collegamento sono supportate da una particolare struttura in acciaio zincata a caldo ed ingegnerizzata ad hoc per il progetto. Questo elemento, denominato “canopy”, si sviluppa a partire da tetto e si innesta su colonne tubolari circolari e profili saldati secondari. La canopy è formata da profili diametro 323 mm e corre lungo tutto il perimetro del nuovo corpo, prolungandosi verso il ponte, creando una sorta di catena alla quale si appendono le strutture bianche di facciata. Per assecondare l’andamento sinuoso dei tamponamenti, i tubolari sono stati calandrati in officina.
Negli interni, infine, sono banditi i materiali di sintesi come il pvc e privilegiato l’uso di lastre di grès antibatterico, ad elevata resistenza meccanica che integra l’azione inibitoria della proliferazione di microorganismi nocivi per la salute. Gi arredi sono stati realizzati con materiali eco-sostenibili esenti da formaldeide. La presenza del verde, all’esterno come all’interno, collabora a migliorare la qualità dell’aria e il benessere percepito da pazienti, personale e visitatori.