Hotel Hilton Double Tree

Il complesso alberghiero è stato sviluppato nell’ottica di comunicare attraverso l’architettura i valori e l’esperienza del brand Hilton nel settore dell’accoglienza, creando una struttura con standard di offerta molto elevati e di carattere internazionale, senza rinunciare ad alcuni elementi che caratterizzano il contesto milanese: sia il disegno dell’architettura, sia quello degli interni riescono a conciliare lusso e sobrietà. Il nuovo edificio si colloca all’interno di una vecchia area industriale dismessa dove attualmente convivono situazioni di degrado e nuovi interventi di riqualificazione. Si tratta di un tessuto periferico ibrido, frutto della spinta dell’espansione della città su aree periferiche a destinazione produttiva. L’opera cerca il dialogo con il contesto e si pone come elemento urbano che ricostruisce, con il fronte principale sulla via di Breme, un brano di città. Costruito recuperando parzialmente un capannone industriale, del quale viene mantenuto solo il piano interrato, si compone di due volumi parallelepipedi connessi tra loro da una passerella completamente vetrata. Al piano terra sono stati collocati gli spazi comuni come le sale conferenza, il bar e il ristorante che, aperti verso l’esterno, divengono un polo di attrazione per l’area. Anche la corte interna si apre alla città come spazio pubblico, partecipe del sistema del verde urbano. Ai piani superiori sono presenti 240 stanze, mentre nel piano interrato sono stati previsti la sala fitness, gli uffici amministrativi, il parcheggio, le cucine, i locali tecnici e la lavanderia. La struttura è stata realizzata con telai in acciaio perimetrali su cui sono stati posati dei pannelli alveolari in cemento armato precompresso. Questa soluzione ha permesso la costruzione dei due corpi di fabbrica principali con luci libere importanti e un ridotto ingombro degli elementi strutturali. Anche gli elementi di controvento sono metallici e sono costituiti da tipiche croci di Sant’Andrea inserite nelle tamponature perimetrali. Le facciate ripropongono l’orditura degli elementi strutturali, rivelando la serialità imposta dalla destinazione d’uso dell’edificio e la volontà di una comunicazione immediata del linguaggio compositivo architettonico. Realizzate con un sistema costruttivo a secco, sono finite con materiali naturali e di tradizione lombarda, quali il legno e il cotto, e neutri, come le grandi vetrate trasparenti. La pietra dorata impiegata nello zoccolo è un riferimento alla tradizione milanese così come il colore “giallo-milano” e l’uso del cotto posato a secco per le facciate cieche che schermano il sistema dei collegamenti verticali. I pannelli in legno utilizzati per le porzioni di tamponamento opaco delle facciate maggiori, spezzano il ritmo imposto dagli elementi metallici che nervano con eleganza i prospetti. L’acciaio impiegato sia a livello di struttura che come elemento espressivo e architettonico, ha contribuito alla realizzazione di un edificio per l’accoglienza dagli standard elevati.

Cantiere & disegni: