Campus Bocconi

In questa ottica la pianta libera e sinuosa degli edifici rispetta la poetica della semplicità e della fluidità degli spazi – tipica di SANAA – grazie a strutture semplici, composte da sottili pilastri in acciaio (Ø 406 x 20 mm) riempiti di calcestruzzo a ritmo cadenzato di 9 m, che rendono gli ambienti permeabili alla circolazione di luce e persone, sorreggendo un tetto piatto in calcestruzzo pieno che sembra quasi fluttuare sulla testa degli utenti.

L’involucro è composto da facciate continue curvilinee coperte da una rete stirata che funge da schermatura solare e da motivo architettonico smaterializzando il perimetro degli edifici.

La pelle metallica è composta dall’alternanza di 8 moduli montati su una sottostruttura verticale in piatti d’acciaio zincato e ancorati alla facciata continua tramite staffe fissate ai vetri. Il risultato è quello di una superficie continua ottimizzata strutturalmente grazie ad un’industrializzazione su misura studiata insieme al Politecnico di Milano. L’attacco a terra degli edifici è invece interamente trasparente, poiché l’interruzione del drappo metallico rivela una facciata permeabile alla vista e liberata dai montanti verticali – grazie a speciali giunti strutturali da 8 mm tra i vetri – e dai traversi annegati nello pessore di solaio e nel pavimento galleggiante. Proprio per rispettare la leggerezza dell’involucro, altrove sono stati adottati montanti della facciata continua a spessore maggiorato che permettessero di ridurre la profondità degli stessi pur mantenendo la stessa inerzia strutturale. Le facciate interne, invece, si aprono su corti e giardini riservati agli studenti, alternando zone trasparenti e opache in corrispondenza delle fasce marcapiano per ridurre le dispersioni termiche dell’involucro. Grande attenzione è stata dedicata alla sostenibilità raggiungendo la certificazione LEED Platinum grazie a un’autosufficienza energetica fornita da un impianto da 1200 kW di potenza nominale di pannelli fotovoltaici in copertura che alimenta pompe di calore ad acqua in costante scambio termico con il corso d’acqua del Ticinello. L’impianto di climatizzazione è partizionato per ogni singola aula in modo da ottimizzarne il consumo e i terminali sono nascosti all’interno dei controsoffitti sospesi di ciascun ambiente con caratteristici elementi puntuali, anch’essi circolari.

Il recreation center
La pelle metallica rappresenta il fil rouge di tutti e sei gli edifici, sebbene il REC (Recreation Center) presenti una struttura completamente diversa da quella puntuale degli edifici didattici. Questo edificio, completato recentemente, si sviluppa su tre piani fuori terra e uno interrato che ospita la piscina olimpionica.
La necessità di grandi campate ha richiesto una struttura metallica con pilastri a sezione maggiorata e travi reticolari binate che sorreggono solai in lamiera grecata con getto di calcestruzzo collaborante. Data la forma circolare e le grandi luci, la struttura orizzontale risulta quasi cassettonata con irrigidimenti laterali per le travi reticolari che si ancorano a pilastri disposti a circa 5 m dal perimetro dell’edificio e vani scale circolari in calcestruzzo. Sono in totale 860 le tonnellate di profili in acciaio impiegate per l’edificio. Le finiture sono caratterizzate da elementi materici, quali pietra e cls ma con colori neutri e chiari, che fanno risaltare la dimensione eterea dell’architettura e danno continuità con il resto degli edifici.

Gli impianti all’interno del REC possono ospitare eventi sportivi anche oltre il livello universitario, grazie a tribune retrattili per 500 spettatori al piano natatorio e 300 per la Bocconi Sport Arena, dove sono situati i campi sportivi (basket, volley e futsal). Il tutto viene completato al piano primo dalla sala fitness e un percorso podistico indoor da 220 m (running track) che galleggia al di sopra dei campi grazie a tiranti in acciaio che pendono dal soffitto. Un progetto, quello del REC, in piena continuità con il resto dell’intervento, che segue l’intento di “liberare lo spazio dall’ordine gerarchico” (Kazuyo Sejima) e regalare alla comunità nuovi edifici con mix funzionali pubbliciprivati, che abbattono le barriere urbanistiche grazie anche ad una progettazione inclusiva secondo i principi del design for all, ovvero completamente accessibile ai disabili in autonomia.

Cantiere & Disegni: