Ampliamento Nardini spa
La cornice è lo splendido paesaggio del Montegrappa dove la Bortolo Nardini produce dal 1779 l’acquavite di vinaccia. Protagoniste due “bolle” in vetro e acciaio che, muovendosi tra architettura e design, sembrano voler alludere alle gocce della storica grappa.
Credit:
- COMMITTENTE: Ditta Bortolo Nardini spa
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Arch. Massimiliano Fuksas
- PROGETTISTA STRUTTURALE: Ing. Gilberto Sarti
- IMPRESA: Paolin spa
- Carpenteria Metallica: SAIV SRL, Carpenteria NGS, Novastil (lav. speciali e rivestimenti inox)
- IMMAGINI: Schizzi, disegni e plastici sono stati forniti dallo studio Fuksas. Le fotografie di cantiere sono state fornite dallo studio Sarti.
La loro costruzione è legata alle esigenze della ditta Nardini che, ricevendo migliaia di visitatori ogni anno, necessitava di nuovi spazi da destinare alle funzioni ricettive ed ai laboratori. Le due bolle ellissoidali, trasparenti e sfalsate, ospitano infatti i laboratori del centro di ricerca, mentre uno spazio scolpito nel terreno accoglie un auditorium da 100 posti. Al piano terra, uno specchio d’acqua rafforza l’effetto di sospensione delle due bolle che, sopra esili colonne inclinate, sembrano fluttuare nell’aria. In quest’opera, dove la struttura è allo stesso tempo architettura, la scelta di lasciare a vista gran parte degli elementi in acciaio ha comportato un’attenta cura dei dettagli. Anche il vano ascensore, che collega tutti i piani dell’edificio, ha richiesto un impegno particolare, visto che, oltre ad avere un andamento inclinato, funge da principale punto di appoggio per i vari piani. I suoi montanti in acciaio (HEB 600 e HEM 280), inclinati sia anteriormente sia nella parte posteriore, sono collegati, in corrispondenza di tutti i piani, da profili metallici collocati orizzontalmente. All’interno del complesso, che ha dimensioni in pianta di 58 m x 23 m, l’impalcato a piano terra, realizzato mediante l’adozione di travi metalliche reticolari, poggia in parte sui muri in c.a. degli interrati ed in parte sui profili in acciaio inclinati del vano ascensore. Grazie al tipo di travi adottate è stato possibile realizzare ampie luci con un’altezza relativamente modesta. Due le parti principali che compongono gli ellissoidi: un basamento portante ed una sovrastruttura in centine d’acciaio. Trattandosi di elementi curvati ed a vista, per il basamento sono stati utilizzati profili a doppio “T” sagomati; per le centine è stato necessario ricorrere alla modellazione tridimensionale. Più precisamente, la copertura è stata realizzata con due piatti, accoppiati e pantografati per dare all’ellisse la forma desiderata. Le sei colonne circolari (Ø 323.9 x 65 mm), che sostengono i due ellissoidi, sono fondate nel muro del piano interrato tramite tirafondi posti su zoccoli a profondità variabili, in base alla diversa inclinazione ed al posizionamento di ognuna di esse. La scala esterna che conduce alle due bolle è stata realizzata in acciaio e vetro, richiamando in questo modo effetti di trasparenza e lucentezza. Forme, asimmetrie, riflessi: tutto in questo progetto è stato pensato per emozionare, in uno spazio che, dall’interno delle bolle, sembra quasi smaterializzarsi.