Ampliamento Hotel Santa Chiara
Intervenire in un contesto come quello del capoluogo lagunare e in un’area come quella di Piazzale Roma, punto di arrivo delle autovetture collegato alla stazione ferroviaria di Santa Lucia dal moderno quarto ponte sul Canal Grande (o Ponte della Costituzione), significa riscrivere in parte il biglietto da visita con cui Venezia si presenta agli oltre 70.000 turisti che ogni giorno scoprono la magia dell’ex capitale della Serenissima.
Credit:
- COMMITTENTE: Hotel Santa Chiara
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Maurizio Varratta in collaborazione con Dario Lugato e Antonio Gatto
- TEAM DI PROGETTO: Maurizio Varratta, Luca Massone, Paola Loprevite, Elisabetta Primavera
- PROGETTO STRUTTURALE: Renato Vitaliani, Domenica D'Anza
- IMPRESA: De Munari Costruzioni srl
- COSTRUTTORE METALLICO: Strutture Metalliche srl
- PROGETTO ESECUTIVO E REALIZZAZIONE FACCIATE: Stahlbau Pichler srl
- IMMAGINI: Saverio Lombardi Vallauri (fotografie del finito), Studio Varratta (fotografie di cantiere)
Da una parte i progettisti dovevano confrontarsi con il preesistente hotel, un edificio di quattro piani risalente all’epoca a cavallo tra il 1600 e il 1700, dall’altra il Santa Chiara avrebbe dovuto dialogare anche con la contemporaneità del Ponte della Costituzione nonché con le strutture di parcheggio e sosta dei numerosi autobus che congiungono Venezia alla terraferma. Anziché optare per una precisa, ma potenzialmente artefatta, imitazione del preesistente, la scelta è ricaduta su un volume che visivamente stacca dall’antico e si impone con forme decise e quadrangolari. L’impatto è immediato, ma in realtà l’estensione rispetta nelle proporzioni l’edificio esistente: una pianta rettangolare del tutto simile a quella del vecchio hotel, quattro piani esattamente come la preesistenza, un’altezza di 15 m che pone i due edifici sulle stesse linee di prospetto. L’ala di nuova realizzazione, che ospita 19 camere e un parcheggio interrato, per un totale di 1.250 mq di superficie, ha rispettato i vincoli dimensionali e paesaggistici imposti dalla Soprintendenza, introducendo però soluzioni tecnologiche d’assoluta avanguardia nel campo dell’efficienza energetica e del comfort acustico. Le strutture portanti sono in acciaio con colonne in profili ad H e una maglia composta da travi principali e secondarie in laminati a doppia T. Il reticolo poggia sulla vecchia ala mediante profili anch’essi in acciaio, senza interferire strutturalmente con essa e limitandosi ad una mera funzione di collegamento. Dal punto di vista delle prestazioni energetiche, che vedono l’hotel passato a classe C, sono di notevole interesse le soluzioni adottate: il cappotto di circa 600 mq del nuovo edificio è totalmente a secco, con una facciata ventilata i cui rivestimenti esterni sono in marmo per uno spessore di 30 mm. Il sistema adottato permette di sfruttare il calore proveniente dall’esterno creando per effetto camino una ventilazione naturale sia nei mesi invernali che in quelli estivi. Le facciate rispondono a requisiti quali la resistenza alla flessione ed alla corrosione anche grazie ai sistemi di connessione in acciaio inossidabile. Gli stessi permettono di smontare facilmente ogni singolo elemento del rivestimento, senza dover intervenire su tutta la facciata, in caso di interventi di manutenzione. Il benessere bioclimatico si sposa anche con il comfort acustico offerto agli ospiti dell’albergo, fattore non trascurabile considerata la zona, dove si concentrano traffico navale, automobilistico e ferroviario. Ad un linguaggio esteriore contemporaneo, l’intervento unisce soluzioni altrettanto contemporanee; ciò che all’esterno appare come un vivo e netto taglio col passato, all’interno si rivela come un accogliente e riposante luogo di soggiorno.