Aeroporto Raffaello Sanzio
La nuova aerostazione progettata dall’arch.Volkwin Marg dello studio Gmp di Amburgo e realizzata dalla Cooperativa Mucafer di Manfredonia (FG) è parte di un vasto piano di ampliamento dello scalo marchigiano iniziato nel 2000 per far fronte all’aumento del traffico in arrivo e in partenza.
Credit:
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Von Gerkan Marg und Partners
- PROGETTISTA STRUTTURALE: Favero & Milan ingegneria srl
- IMPRESA: Cooperativa Mucafer
- COSTRUTTORE METALLICO: Cooperativa Mucafer
L’aerostazione esistente, infatti, sorta alla fine degli anni ’70 e più volte adattata nel corso degli anni, risultava ormai obsoleta ed inadeguata a sostenere il crescente numero di passeggeri; la risposta a questa nuova esigenza è stata la realizzazione di due nuovi padiglioni, identici, che sorgono ai lati del vecchio terminal. I due nuovi edifici a pianta rettangolare, completamente vetrati, sono caratterizzati dalla totale trasparenza e dall’essenzialità delle forme: l’uso del vetro per le facciate e dell’acciaio per le strutture, nonché la mancanza di pilastri interni, permettono di percepire lo spazio sia interno che esterno senza ostacoli visivi e di cogliere la semplicità distributiva e la luminosità degli ambienti. Questi aspetti conferiscono al nuovo terminal un’immagine di ampiezza e modernità e consentono ai passeggeri di avere un’ampia visuale sulle piste e sui piazzali di sosta. All’interno dei due padiglioni principali sono stati inseriti tre box funzionali completamente vetrati a due piani che ospitano spazi commerciali ed altri con funzioni collegate alle attività aeroportuali. La nuova aerostazione è stata organizzata su un unico livello, limitando cosi i costi di costruzione e riducendo le spese di gestione legate all’utilizzo di ascensori e scale mobili per la movimentazione di passeggeri e bagagli. La separazione di arrivi e partenze in due terminal distinti posti sullo stesso livello facilita, inoltre, l’individuazione e l’agibilità dei percorsi per i passeggeri all’interno dell’aerostazione. Tutte le centrali tecnologiche e le aree di smistamento dei bagagli, collegate con nastri trasportatori alle zone di partenza ed arrivo, sono state localizzate al piano interrato, non alterando la totale permeabilità e visibilità degli spazi all’interno dei padiglioni. La struttura principale è in acciaio, composta da travi reticolari con una luce di 48 m ad interasse di 7.2 m sulle quali si appoggia la copertura in alluminio supportata da travi secondarie HEA 200. Le colonne perimetrali, oltre a reggere la copertura, sostengono le vetrate di facciata supportate da una struttura formata da montanti e traversi in acciaio inox e scandite da pannelli modulari di 240 x 115 cm sui quali sono montati vetri con uno spessore complessivo di 30 mm. I box a due piani all’interno dei padiglioni sono stati concepiti come corpi di costruzione singoli, realizzati con profili metallici e completamente rivestiti all’esterno da vetrate opache in vetro satinato illuminate dal retro. L’effetto di leggerezza è stato ottenuto dai progettisti attraverso una scelta accurata dei colori e dei materiali: grigio argento per la struttura e gli infissi, vetro satinato per i blocchi funzionali e acciaio inox per le intelaiature e gli arredi fissi. Particolare cura è stata rivolta al contenimento dei consumi energetici , privilegiando particolari soluzioni architettoniche e l’impiego di materiali tesi a ridurre le dispersioni di calore e l’effetto radiante sulle superfici vetrate. L’ampio aggetto della copertura ed il sistema di frangisole posto sulle facciate vetrate rappresentano così elementi che caratterizzano esteticamente l’opera offrendo protezione dall’abbagliamento e dall’irraggiamento solare diretto.