Cocoa Factory Helmond

Il continuo cambio di destinazione d’uso, l’avanzamento dello stato di degrado e soprattutto un incendio nel 2008 hanno compromesso del tutto alcune componenti strutturali e non della ex fabbrica, rendendola inutilizzabile. Nel 2014 l’edificio è stato oggetto di un progetto di riqualificazione che ha previsto la realizzazione di una nuova copertura in sostituzione di quella lignea completamente degradata, oltre al ripristino, attraverso l’impiego di strutture di acciaio, di alcune componenti portanti. Cepezed è lo studio olandese che si è occupato di tale progetto, di circa 5.500 mq complessivi, concependolo come un nuovo contenitore di arte moderna e contemporanea calato all’interno dell’involucro originario della fabbrica. L’intervento ha voluto preservare le strutture esistenti mantenendo in questo modo un legame visibile con l’architettura del passato nonostante l’introduzione di corpi astratti dallo stile contemporaneo, voluti come tratti distintivi del progetto di recupero. Per ottemperare alla fragilità delle strutture in laterizio utilizzate nell’edificio principale sono state adottate soluzioni di rinforzo degli elementi portanti in grado di lasciare a vista il preesistente. Il tetto è stato ricostruito, con la forma originaria, ma con coperture in acciaio inossidabile, poggianti su sottostrutture anch’esse in acciaio. L’edificio principale, che in pianta formava una U, è stato chiuso con un foyer caratterizzato da colonne tubolari di acciaio zincato, sulle quali ora poggia la copertura. Una scala composta da elementi di acciaio e lamiera grecata collega i due livelli dell’edificio. L’acciaio è stato utilizzato anche negli spazi espositivi, nel locale ristorante e negli interni in genere sia con colonne tubolari che con travi a “I”.
Infine, il corpo del foyer è caratterizzato da una vetrata in acciaio e vetro, alternata con elementi grigliati metallici antiscivolo montati verticalmente; volume realizzato a una certa distanza dall’edificio originario per permettere una separazione acustica, per migliorare l’incidenza di luce e l’esperienza spaziale dei diversi volumi architettonici.
In collaborazione con esperti di illuminazione, delle strisce di LED sono state integrate nelle griglie metalliche, trasformando così la facciata anche in un display luminoso.
I nuovi elementi in acciaio introdotti con il progetto di recupero si sposano bene anche con la scelta stilistica effettuata per la facciata in laterizio a vista che, negli anni, è stata ridipinta innumerevoli volte; non è stato possibile riportare il laterizio al suo stato originale a causa di elevati costi di recupero e del rischio di penetrazione dell’umidità. Si è dunque optato, dopo il ripristino delle strutture portanti, per trattare le facciate con una nuova pittura bianca minerale che ha aderito bene al supporto esistente offrendo un elevato grado di protezione, durata e solidità dei colori.

Cantiere & Disegni: