Prove su costruzioni esistenti
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Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha pubblicato la Circolare del 03/12/2019 n.633/STC che identifica i criteri per il rilascio dell’autorizzazione, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti, di cui all’art. 59 del D.P.R. 380/2001 “Testo Unico per l’Edilizia”.
Con l’entrata in vigore della Legge 14 giugno 2019, n. 55 (art.3) di conversione del “Decreto Sblocca Cantieri” e la pubblicazione della Circolare del 03/12/2019 n.633/STC, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti autorizza con proprio decreto anche i laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti, di cui all’art.59 del D.P.R. n. 380/2001, lettera c-bis (Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia).
Questo nuovo settore di autorizzazione si affianca a quelli già precedentemente attivi, in particolare:
- Laboratori per l’esecuzione e certificazione di prove sui materiali da costruzione (lettera a),
- Laboratori per l’esecuzione e certificazione di prove su terre e rocce (lettera c), di cui all’art. 59 del D.P.R. 380/2001 e regolati rispettivamente dalle Circolari 7617/STC e 7618/STC dell’8 settembre 2010.
Il sistema di controllo e certificazione per i materiali ed i prodotti ad uso strutturale pienamente attuato per le nuove costruzioni, come previsto dal Regolamento UE 305/2011 per i prodotti da costruzione, viene così completato anche per gli interventi sull’esistente, di cui al cap. 8 delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2018.
Circolare 03/12/2019 n.633/STC – Criteri per il rilascio dell’autorizzazione ai Laboratori per prove e controlli sui materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti di cui all’art. 59, comma 2, del D.P.R. 380/2001.
L’autorizzazione disciplinata dalla suddetta Circolare riguarda i seguenti settori di prove e certificazione:
- Settore A: Prove su strutture in calcestruzzo armato normale, precompresso e muratura;
- Settore B: Prove su strutture metalliche e strutture composte;
- Settore C: Prove dinamiche sulle strutture
Ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione ministeriale, la Circolare del 03/12/2019 n.633/STC definisce alcuni requisiti minimi, quali ad esempio le tipologie di prove che i laboratori devono garantire, le dotazioni di attrezzature e strumentazioni, prescrivendone anche le procedure di gestione delle attività sperimentali e di certificazione.
Per le prove su strutture in carpenteria metallica e strutture composte (settore B), i laboratori autorizzati devono essere in grado di effettuare, documentare e certificare almeno le prove elencate in seguito (fra parentesi le norme di riferimento):
- Prova magnetoscopica (UNI EN ISO 9934:2017);
- Liquidi penetranti (UNI EN ISO 23277:2015);
- Ultrasuoni (UNI EN ISO 11666:2018);
- Prova di durezza Brinell in situ (UNI EN ISO 6506:2015);
- Prova di durezza Vickers in situ (UNI EN ISO 6507:2018);
- Prova di durezza Rockwell in situ (UNI EN ISO 6508:2024);
- Prove di durezza di Lebb in situ (UNI EN ISO 16859:2015);
- Spessometria in situ, mediante ultrasuoni (UNI EN 16809:2019);
- Misura delle coppie di serraggio (UNI EN 14831:2005);
- Prelievo di bulloni e di campioni di carpenteria.
Il documento descrive inoltre i requisiti, le mansioni e le limitazioni del Direttore e del personale del laboratorio, fornisce indicazioni sul contenuto dei certificati di prova e sull’identificazione e sulla conservazione dei campioni di materiali sottoposti alle prove.
La pubblicazione della Circolare 03/12/2019 n.633/STC, in conclusione, risponde all’esigenza di migliorare l’applicazione delle recenti norme tecniche nel settore dei lavori e delle opere di ingegneria civile al fine di garantire migliori condizioni di qualità, affidabilità, indipendenza e terzietà nelle attività di prove e certificazione. Per le costruzioni in acciaio è sicuramente un ulteriore punto a favore di una sempre maggiore garanzia di qualità, sicurezza e affidabilità, confermata già da tempo per le nuove costruzioni grazie alle norme che ricoprono tutta la filiera.