Sede Dexia
Il progetto sviluppato da Claude Vasconi per la nuova sede della Banca Dexia ad Esch-Belval in Lussemburgo assume l’acciaio come protagonista delle scelte costruttive e formali, coniugando il desiderio di conservare la memoria storica del luogo con la necessità e le esigenze di un’architettura che guarda al futuro.
Credit:
- COMMITTENTE: Dexia B.I.L.
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Vasconi Associés Architects, Jean Petit Architects
- PROGETTO STRUTTURALE: Simon & Christiansen, Bollinger & Grohmann, Luxplan
- FACCIATE IN ACCIAIO: Arval by ArcelorMittal
- IMMAGINI: Vasconi Associés Architects
In quest’area, infatti, sorgevano gli impianti metallurgici di ArcelorMittal, le cui vecchie fornaci verranno trasformate in Museo delle Scienze. Il nuovo edificio, invece, è segno e simbolo del cambiamento che sta vivendo questa vasta area dismessa delle ex acciaierie, di 200 ettari. L’acciaio diventa filo conduttore della storia, che porta il passato nel presente ma al tempo stesso lo rinnova, acquisendo un ruolo da protagonista nell’architettura del nuovo edificio Tour Dexia. Sia gli elementi strutturali, sia le facciate della torre sono infatti interamente in acciaio, così come la copertura scandita da tralicci tubolari che definiscono una composizione tridimensionale. Come il rosso delle facciate scandisce l’immagine esterna ma anche i dettagli interni, così l’acciaio sottolinea lo sviluppo verticale dell’edificio e regala agli ambienti interni grandi luci, trasparenza e leggerezza formale. Una corrispondenza esterno-interno, quindi, voluta e cercata sul piano formale e costruttivo, in una composizione che sa essere coerente senza mai cadere nella monotonia e nella staticità. Fulcro della composizione è un ampio atrio, che si sviluppa su tre piani, in una successione di terrazze piantumate che ospitano punti di ristorazione, sale riunioni, foyer e un auditorium da 300 posti. Le grandi luci sono le vere protagoniste di questi ambienti, dove lo sguardo può spaziare, spingendosi oltre le vetrate, tra il verde delle terrazze e le luci degli uffici. Le ampie superfici vetrate caratterizzano infatti sia questi ambienti, sia le aree di lavoro, dando vita, insieme ai profili in acciaio, ad ampie aperture e
fughe prospettiche. Le travi a doppio “T” accompagnano lo “svolgersi” di questo “boulevard” che ospita, l’uno dopo l’altro, gli spazi comuni che si affacciano sul grande atrio. L’imponenza dei volumi non è mai opprimente, diventa anzi forza e carattere, personalità
ed espressione.
La luce, grande protagonista insieme al disegno elegante e preciso delle travi, è molto più che un elemento funzionale. Lavorare o rilassarsi in questi luoghi diventa un’esperienza sensoriale. L’acciaio a vista dichiara l’appartenenza del luogo ad una tradizione, quella industriale, che vuole e sa rinnovarsi con un linguaggio assolutamente contemporaneo. Il contrasto vuoto-pieno crea un piacevole ritmo sulle facciate, alternando
superfici vetrate a pannelli in acciaio di colore rosso, la cui scelta cromatica riporta alla storia del luogo: le “Terre Rosse”. L’edificio ospita uffici per 3.000 addetti e spazi espositivi, ma rappresenta solo la prima tranche di un intervento che vedrà la realizzazione
di una sede universitaria, di un centro congressi e di nuove abitazioni.