Ristrutturazione Ex Tipografia – T10 Ortica Units
Costruito nei primi anni sessanta, in quella fascia sub-urbana dell’est milanese tra quegli elementi che strutturano i non luoghi metropolitani (bastioni ferroviari, areoporti, svincoli autostradali, ponti etc.), il progetto T10, il cui nome richiama le esperienze di espansione urbana (dal QT8 milanese ai block di Manhattan) che hanno caratterizzato l’urbanizzazione delle metropoli occidentali del novecento, è il primo intervento di un fenomeno di trasformazione microurbana in Milano, in un’area – il quartiere Ortica – recuperata integralmente nel corso degli ultimi anni.
Credit:
- COMMITTENTE: TH Holding RE
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Sergio Festini Architetti (Sergio Festini, Mauro Festini)
- PROGETTO STRUTTURALE: Studio Cusmano srl
- IMPRESA: CEMI costruzioni generali spa, DESPE spa
- IMMAGINI: Filippo Romano / Sergio Festini Architetti
Oggetto dell’intervento di recupero e trasmutazione è stata la sede di una ex tipolitografia con un progetto caratterizzato da nuovi ampliamenti innestati dall’alto sulla struttura originaria e che, nel gioco della composizione architettonica, fondendo nuovi e vecchi volumi, ha generato nuovi spazi sulle tracce degli esistenti, dando un nuovo carattere alla struttura ed alle forme dell’abitare contemporaneo.
L’INTERVENTO E LE OPERE
L’intervento è consistito nel frazionamento dei diversi piani della palazzina esistente in circa 35 unità immobiliari private di taglio variabile e flessibile tra 75 e 250 mq ad uso abitativo/lavorativo, e nella formazione di un nuovo doppio piano residenziale con struttura portante in acciaio con travi reticolari a sezione variabile, oltre alla costruzione di un piano box interrato.
Il nuovo ampliamento definisce ,insieme ai piani sottostanti, un volume che si integra con la vecchia “scatola” dell’edificio esistente, tinta di colore antracite e recuperata nel disegno originario delle facciate.
La nuova facciata prospettante Via Tirone, così come la porzione che segnala l’ingresso principale su Via Rosso di San Secondo, è rivestita dal primo piano alla copertura, in vetro armato neutro U-Glass. Questo rivestimento è in appoggio esterno alla facciata che, con un disegno di pieni e vuoti, crea così, sia di giorno che di notte, un gioco di luce tra esterno ed interno dell’edificio. Gli antoni scorrevoli sono alloggiati a sbalzo sulla parte di parete esterna verticale e contribuiscono al movimento della facciata.
Arretrato rispetto allo spazio pubblico e direttamente collegato alle nuove unità sottostanti, l’ultimo piano ospita i locali serra (in vetro e acciaio verniciato bianco e rivestiti con un frangisole in listelli di larice trattato) dai quali si accede ai terrazzi di copertura.
A marcare il concetto di recupero, sopra la porzione ristrutturata si “appoggia” in copertura un nuovo volume indipendente parzialmente a sbalzo sulle due strade sulle quali l’edifico affaccia.
Il nuovo ampliamento definisce ,insieme ai piani sottostanti, un volume che si integra con la vecchia “scatola” dell’edificio esistente, tinta di colore antracite e recuperata nel disegno originario delle facciate.
La nuova facciata prospettante Via Tirone, così come la porzione che segnala l’ingresso principale su Via Rosso di San Secondo, è rivestita dal primo piano alla copertura, in vetro armato neutro U-Glass. Questo rivestimento è in appoggio esterno alla facciata che, con un disegno di pieni e vuoti, crea così, sia di giorno che di notte, un gioco di luce tra esterno ed interno dell’edificio. Gli antoni scorrevoli sono alloggiati a sbalzo sulla parte di parete esterna verticale e contribuiscono al movimento della facciata.
Arretrato rispetto allo spazio pubblico e direttamente collegato alle nuove unità sottostanti, l’ultimo piano ospita i locali serra (in vetro e acciaio verniciato bianco e rivestiti con un frangisole in listelli di larice trattato) dai quali si accede ai terrazzi di copertura.
A marcare il concetto di recupero, sopra la porzione ristrutturata si “appoggia” in copertura un nuovo volume indipendente parzialmente a sbalzo sulle due strade sulle quali l’edifico affaccia.