Restauro e Ampliamento Plesso Didattico di S. Teresa
Il restauro e ampliamento del complesso di Santa Teresa ha trasformato il vecchio edificio – nato come convento, diventato successivamente istituto di pena ed infine sede della facoltà di Architettura dell’Università di Firenze – in uno spazio concettualmente nuovo. Il progetto architettonico libera l’edificio dalla cupa atmosfera carceraria legata alla precedente destinazione d’uso, conferendogli un nuovo senso di identità ma garantendo, allo stesso tempo, la lettura della stratificazione storica.
Credit:
- COMMITTENTE: Università degli Studi di Firenze
- DL: Riccardo Falcioni - Ufficio Tecnico Università degli Studi di Firenze
- PROGETTO ARCHITETTONICO E DL OPERE ARCHITETTONICHE: Alberto Breschi - Breschistudio Associati
- COLLABORATORI AL PROGETTO ARCHITETTONICO: Claudia Giannoni (Breschistudio Associati), Gianluca Chiostri e con Alessandro Gai, Martino Piccioli, Niccolò Bassi, Michela Mezzanotte
- PROGETTO STRUTTURALE: Andra Vignoli, Claudio Consorti (aggiornamento progetto strutturale esecutivo)
- PROGETTO IMPIANTISTICO: Enzo Giusti
- IMPRESA: RTI Cooperativa Archeologia - MIDA srl, CTC (assegnataria idrotermica ed archeologia)
- COSTRUTTORE METALLICO: B.P. Benassi srl
- IMMAGINI: Luca Lupi, C. Prodomo, Filippo Fiaschi
Il mantenimento degli spazi esistenti e il conseguente adattamento delle funzioni, come già attuato nel precedente intervento di recupero, non risultava essere più sufficiente per rispondere alle nuove esigenze didattiche, né poteva alleggerire l’atmosfera claustrofobica legata all’impianto planimetrico della struttura.L’idea progettuale degli architetti è stata quella di inserire un nuovo corpo di fabbrica (“corpo I”), riconoscibile rispetto al contesto, che si configura come spina distributiva principale dell’intero complesso.
Questa nuova struttura in acciaio e vetro, costituita da travi IPE, HEA e HEB e colonne in profili HEB, è completamente indipendente rispetto agli edifici preesistenti ed è formata a sua volta da due sottostrutture collegate tra loro da un giunto di dilatazione, volto a dissipare la trasmissione degli effetti sismici tra i due edifici. Come elementi di irrigidimento, oltre al blocco scale/ascensore e a due setti in cemento armato, sono stati utilizzati dei controventi realizzati con profilati tubolari in acciaio. Gli orizzontamenti del nuovo corpo sono in lamiera grecata collaborante con getto di completamento. La facciata vetrata verso il cortile, alta 15 m, è costituita da lastre stratificate basso emissive montate su intelaiatura metallica. I solai interni sono stati appositamente distanziati sia da questo prospetto che da quello a nord, per non interromperne la continuità. La trasparenza del blocco I regala, a chi si trova al suo interno, nuove e inaspettate visuali sul panorama della città. Il progetto ha previsto inoltre la creazione di un nuovo ingresso principale su via della Mattonaia realizzato in acciaio corten, in corrispondenza del punto di innesto tra il nuovo volume e l’edificio preesistente (“corpo E”). Negli spazi dell’ex edificio conventuale (“corpo F”), sono state create quattro nuove aule tramite la demolizione delle ex celle e dei solai esistenti. I nuovi solai intermedi – con struttura in travi d’acciaio, soletta in lamiera grecata e massetto in cls alleggerito – sono collegati alla muratura perimetrale mediante perforazioni armate ancorate nella soletta del nuovo solaio e angolari in acciaio, posizionati in modo continuativo lungo tutto il perimetro. Infine, anche la struttura della copertura è stata sostituita con capriate in acciaio e legno, poggianti sulla muratura perimetrale.