Pumphouse

L’edificio principale, una stazione di pompaggio, cessò la sua attività nel 1986 e fu successivamente destinato alla demolizione. Dopo ben diciassette tentativi falliti di riqualificazione la proposta progettuale è volta a conservare e rivitalizzare l’edificio, situato all’interno del sito nazionale dell’Exchange District. Il progetto considera la stazione di pompaggio come un “oggetto ereditato”, da integrare armoniosamente con i nuovi spazi destinati a uffici, al ristorante e ai due blocchi residenziali che ne valorizzano le potenzialità.

 

GLI INTERVENTI PRINCIPALI

Il primo ha riguardato la riconversione dell’edificio storico in mattoni, originariamente dotato di una struttura con capriata in acciaio e due carriponte: elementi che sono stati sfruttati per sospendere un “pavimento galleggiante” sopra i macchinari della vecchia sala pompe, consentendo la trasformazione dell’interno in ambienti per uffici e ristorazione senza demolire la copertura.

La soluzione realizzata mostra chiaramente le apparecchiature e l’architettura d’inizio ‘900 nel loro stato originale. Il nuovo piano flessibile per uffici sorvola il piano sottostante, offrendo viste ottimali migliorate da vetrate a tutta altezza. Nuovi lucernari sono stati ricavati sul tetto, con il compito di diffondere la luce naturale in profondità nell’ampio spazio. Tutti gli ingressi incontrano le vecchie attrezzature prima di raggiungere i componenti di nuova costruzione, lasciando che sia l’“oggetto ereditato” a plasmare l’esperienza dell’utente.

I nuovi spazi commerciali si inseriscono coerentemente nello stile industriale del contesto. Le pareti sono composte da montanti in acciaio ed elementi di rinforzo che riducono lo spessore delle vetrate e consentono un agevole montaggio senza l’intervento di installatori specializzati. Scelta che ha consentito di velocizzare i tempi di costruzione, ridurre i costi e dimezzare le emissioni di carbonio associate all’edificio.

Il secondo intervento ricuce il fronte urbano e ripristina il paesaggio industriale originario che correva lungo l’ex linea ferroviaria, attraverso la costruzione ex novo di due edifici residenziali di cinque piani su una stretta fascia di terreno di 12 metri tra l’edificio storico e la strada.  Anche il linguaggio architettonico di questi due edifici riprende il carattere industriale del sito. Entrambi poggiano su colonne in carpenteria metallica che estendono idealmente la griglia strutturale della storica gru a portale, generando assi visivi verso l’edificio esistente.

I volumi residenziali sono sfalsati rispetto alla stazione di pompaggio, configurando nuovi percorsi pedonali che rispettano l’ingombro originario dell’edificio e favoriscono una scala più umana. Questa soluzione contribuisce inoltre ad ampliare le superfici commerciali al piano terra, migliorando l’interazione tra gli spazi pubblici e le funzioni private.  Accessi privi di barriere sono stati integrati lungo i percorsi che si sviluppano tra la facciata storica e i nuovi ingressi agli edifici residenziali.

All’interno del complesso, spazi di compressione e dilatazione danno forma a due anfiteatri all’aperto, piazze pubbliche e passerelle sospese, che permettono ai residenti di muoversi tra i blocchi abitativi e l’edificio storico. La conformazione sinuosa di questi collegamenti prosegue idealmente il tracciato irregolare delle strade circostanti, configurando lo spazio pubblico come elemento strutturale del progetto urbanistico.