Porta del Parco Bagnoli
A Bagnoli, nell’area ex industriale delle Acciaierie Ilva, è in atto un ambizioso piano di trasformazione industriale che prevede la creazione di un nuovo pezzo di città e di nuovi servizi integrati per il turismo. Il primo intervento già realizzato, che consente l’accesso al grande parco a mare di Bagnoli Futura, ha previsto la creazione della “Porta del Parco”, un polo di servizi integrati per la cultura e il benessere.
Credit:
- COMMITTENTE: Società Bagnoli Futura di T.U. spa
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Progettazione finale: ATI Servizi Integrati srl ed IDI srl, con Arch. Silvio D'Ascia
- PROGETTISTA STRUTTURALE: Progettazione finale: ATI Servizi Integrati srl ed IDI srl, con Arch. Silvio D'Ascia
- COSTRUTTORE METALLICO: Cima srl (auditorium), Vestrut Engineering srl (centro spa), Edilcorit srl
- IMPRESA: Sled spa
- IMMAGINI: Barbara Jodice
La “Porta del Parco”, infatti, è stata concepita come un grande spazio pubblico aperto su più livelli senza soluzione di continuità tra interno ed esterno del complesso, immaginato esso stesso come un continuum pedonale tridimensionale. La piastra monolitica e monomaterica è scolpita dal sistema dei flussi di accesso alle varie attività poste alle differenti quote: grandi piani inclinati permettono di superare progressivamente il dislivello di oltre 8 metri tra la quota della città (Via Nuova Bagnoli) e la quota del futuro parco urbano. Il complesso (dalla superficie totale di oltre 40.000 mq con circa 16.500 mq di parcheggi seminterrati) è articolato con una mixité funzionale di diverse attività, dal benessere e cura del corpo alle attività culturali e per il tempo libero. Oltre a due grandi piazze pubbliche, sono a disposizione della città e dei turisti un centro benessere, piscine e fitness center (circa 7.000 mq), una sala conferenze da 300 posti, uno spazio espositivo di 1.100 mq, una serie di spazi polifunzionali interni ed esterni, negozi, bar, uffici e un parcheggio da 600 posti.
L’architettura è caratterizzata dall’impiego di un unico materiale lapideo grigio scuro sia per quanto riguarda i rivestimenti orizzontali che per le superfici esterne verticali e inclinate. Questo trattamento materico ed estetico, oltre che essere un omaggio alla pietra vulcanica impiegata negli spazi pubblici di Napoli, ha consentito la perfetta integrazione di 960 pannelli fotovoltaici che garantiscono l’auto-produzione di oltre il 20% del fabbisogno di energia elettrica giornaliera del complesso, corrispondente a circa 256.000 kWh/anno. Dalla piastra saldamente ancorata a terra spiccano due elementi leggeri in acciaio e vetro; il primo, dalla forma organica, accoglie la sala conferenze in aggetto sulla città e posata su quattro pilotis; il secondo, un volume emisferico a doppia altezza, identifica l’atrio d’ingresso al centro benessere. Queste due emergenze, che si staccano dallo scuro articolarsi dello spazio urbano dei grandi piani inclinati, rappresentano simbolicamente i due poli funzionali della cultura e della cura del corpo: mens sana in corpore sano. L’auditorium è totalmente trasparente e rivestito da una pelle composta da “scaglie” di vetro a bassa emissività. Il pubblico può accedere a quota del continuum pedonale su 2 livelli distinti. Il volume della sala risulta sospeso sulla hall verso la strada e sul foyer/bar verso la piazza interna.
La scelta di creare una sala conferenze trasparente è stata resa possibile grazie all’impiego di una struttura in acciaio. L’uso di questo materiale “leggero” risulta vincente anche in relazione alla sismicità del luogo (Zona 2), in cui sorge l’edificio. Le gradinate sono state realizzate con un impalcato in carpenteria metallica poggiante direttamente sui pilastri in cemento armato. Le travature principali sono coppie di travi saldate HSA 760/246 poste ad interasse di 7,90 m. L’orditura secondaria è formata da travi scatolari perimetrali di dimensioni pari a 600×500 mm e spessore 20 mm, mentre in campata sul filo longitudinale dei pilastri in cemento armato, da travi saldate HSA 600/180. La parte restante dell’impalcato è composta da profili IPE 500 posti longitudinalmente ad interasse di 2,633 m. L’elevazione è costituita da archi di travi saldate HSL 500/106 impostati con passo di 1,58 m sulle travi perimetrali longitudinali. Longitudinalmente i suddetti profili, che sostengono le scaglie in vetro, sono collegati sia in facciata che in copertura da scatolari 50x50x4 con interasse di 0,58 m.
La presenza di materiali particolarmente riflettenti ha richiesto un accurato studio dell’acustica interna. Una serie di tubi fonoassorbenti posizionati lungo le pareti verticali della sala ha assicurato l’ottenimento di una performance eccellente all’interno del volume, mantenendo la massima trasparenza verso l’esterno. Tra la pelle di vetro ed i tubi, un sistema di tende avvolgibili permette l’oscurabilità. La continuità tra palcoscenico e gradinate è ottenuta grazie al rivestimento continuo in legno al suolo e lungo tutto il controsoffitto. Senza dubbio un nuovo polo di attrazione al servizio della città.