Passerella sulle Cassandre
Sorge sospeso a 100 metri di altezza, sopra lo spettacolare orrido creato dal torrente Mallero in Valmalenco (SO), il ponte ciclopedonale che collega le località di Mossini e Ponchiera. La decisione di realizzare una passerella tra i due abitati è una scelta “strategica” che da continuità ai bellissimi percorsi pedonali all’interno dei terrazzamenti. La passerella crea un collegamento aereo mozzafiato tra le due frazioni in punti di facile accesso a tutti e introduce un segno visibile dalla città, oltre che dall’imbocco della turistica Valmalenco. In uno dei luoghi naturali “invisibili” più affascinanti di Sondrio, quali sono le Cassandre del Mallero, è quindi possibile attraversare le due sponde del torrente.
Credit:
- COMMITTENTE: Comune di Sondrio
- CAPOGRUPPO RTI: Maffeis Engineering
- PROGETTAZIONE STRUTTURALE E DIREZIONE OPERATIVA: Maffeis Engineering e Se.i.co.
- PROGETTAZIONE GEOTECNICA E DL: Studio Moncecchi Associati
- PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E DIREZIONE ARTISTICA: Arch. Francesco Venzi
- COSTRUTTORE METALLICO: C.M.M. F.lli Rizzi srl
- IMMAGINI: Comune di Sondrio, Maffeis Engineering
Durante tutto l’iter progettuale, che il raggruppamento ha seguito dal preliminare all’esecutivo, si sono indagate in modo approfondito tutte le specificità di una struttura di questo tipo. In particolare, considerando il luogo di inserimento, le caratteristiche tipologiche e tecniche dell’opera, si è perseguito l’obiettivo di coniugare l’esigenza architettonica di un’opera leggera e trasparente alla vista con le esigenze ingegneristiche e funzionali di un’opera soggetta alle azioni dinamiche indotte dal vento oltre che alla problematica del comfort della folla in attraversamento. La passerella è dunque soggetta a vibrazioni indotte dal vento, dovute a diversi tipi di interazione aeroelastica, quali vibrazioni da distacco di vortice o instabilità aeroelastica a uno/due gradi di libertà, per cui, al fine di mitigare il rischio associato all’azione del vento, si è dotata la struttura di parapetti aperti (privi di elementi ciechi di chiusura) e al fine di evitare differenze di pressione significative tra intradosso ed estradosso dell’impalcato sono state previste delle aperture.
L’architettura strutturale del ponte è di tipo tensostrutturale, ovvero una passerella sospesa con funi superiori portanti principali e funi stabilizzanti inferiori secondarie. L’opera ha una luce di attraversamento di circa 146 mt ed una larghezza calpestabile di 2,90 m. La struttura portante è costituita da un impalcato in struttura metallica (costituito da due travi principali a doppio T ad anima inclinata) e soletta in calcestruzzo. L’impalcato è connesso alle funi portanti mediante una pendinatura avente un passo di circa 7,20 m. Al fine di ottenere una struttura stabile anche per le azioni laterali dovute al vento, sono state impiegate delle funi stabilizzanti disposte secondo una configurazione spaziale, inizialmente in equilibrio sotto le azioni di tensione iniziale dovute ai carichi permanenti.
Il sistema di sospensione è realizzato con funi costituite da fili di acciaio ad alta resistenza zincati a caldo. Sia le funi portanti (agganciate ai piloni alti 16 mt) sia i cavi stabilizzanti sono funi chiuse FLC, mentre le pendinature sono realizzate con funi spiroidali; i cavi portanti principali hanno un diametro di 80-84 mm, gli stabilizzanti di 56 mm e le pendinature tra i 16 e i 20 mm. Le funi stabilizzanti sono caratterizzate da curvature nei piani verticali e orizzontali in modo da ottenere una risposta efficace contro le azioni dei carichi gravitazionali e le azioni di sollevamento e trascinamento indotte dal vento.
FASI REALIZZATIVE
La realizzazione è avvenuta in 5 fasi principali. La prima di queste è stata l‘esecuzione delle opere di fondazione sulle due sponde e della teleferica indispensabile per il trasferimento del materiale in sponda destra. La seconda fase ha previsto l’installazione delle antenne, per dare corso (utilizzando un argano agganciato ad una fune di tiro) al posizionamento dei cavi principali necessari per sostenere l’impalcato durante il montaggio.
A seguire la terza fase con la costruzione dell’impalcato per conci, varando i moduli di approdo e procedendo simmetricamente da entrambi i lati.
La quarta fase ha previsto il pinnaggio delle funi secondarie stabilizzanti e la loro tesatura, al fine di ripristinare la geometria finale dell’impalcato. A seguire la quinta fase con la realizzazione della soletta di impalcato e il completamento delle finiture (pavimentazione, parapetto metallico, …).
Il risultato finale è quello di un’opera che si configura come un oggetto antropico inserito in un contesto totalmente naturale. La delicatezza architettonica e strutturale del manufatto e la collocazione individuata restituiscono una lettura del paesaggio sincera, dove gli elementi costruiti sono appena percepibili dalla distanza per poi palesarsi nella loro organicità una volta avvicinati, ma allo stesso tempo sono pensati per fondersi e integrarsi con gli elementi naturali d’insieme, garantendo quindi un corretto inserimento paesaggistico.