Palazzetto dello Sport di Olgiate Olona
Il concept del Palazzetto è semplice e vincente: un taglio orizzontale netto fra la parte inferiore materica e la “lanterna” superiore. L’edificio inaugurato nel 2024 è un esempio virtuoso di integrazione tra ingegneria strutturale e progetto architettonico.
Atteso dalla comunità fin dagli anni Ottanta, l’edificio propone un linguaggio contemporaneo fondato sulla contrapposizione tra la solida superficie alla base e un volume superiore leggero e traslucido.
Credit:
- COMMITTENTE: Comune di Olgiate Olona (VA)
- PROGETTO ARCHITETTONICO E DL: Giulia de Appolonia
- TEAM DI PROGETTO: Sara Donato, Chiara Galusi, Camilla Inverardi, Silvia Favini, Gabriele Rognoni, Antonella Trusgnach
- PROGETTO STRUTTURALE: Stefano Santarossa, Gino Polverini
- PROGETTO IMPIANTISTICO: Stefano Santarossa, Giulia de Appolonia
- GIOVANE PROFESSIONISTA: Giulia Bernardi
- DIREZIONE OPERATIVA STRUTTURE E IMPIANTI: F&M Ingegneria spa
- MAIN CONTRACTOR: Esteel srl
- IMMAGINI: Filippo Poli (fotografie), Giulia de Appolonia (disegni)
La struttura in acciaio rivestita di policarbonato si issa su un basamento massiccio emergente, creando un dialogo tra materia e luce. Questa è indubbia protagonista del progetto architettonico: il concetto compositivo nasce da una scomposizione orizzontale della volumetria che genera uno scorrimento tra le due porzioni sovrapposte, definendo spazi relazionali e transizioni come il portico d’ingresso e la terrazza superiore. Lo slittamento tra le due porzioni si materializza attraverso l’articolazione delle travi metalliche a vista, che proteggono simbolicamente l’ingresso e segnano la soglia tra interno ed esterno.
SISTEMI COSTRUTTIVI: STRUTTURE E INVOLUCRO
All’interno, la tettonica genera lo spazio architettonico grazie a travi alveolari a forometria circolare in acciaio con sezione laminata HEAA 600 S460M ricomposte su un’altezza finale di 90 cm circa. Lunghe 29 metri, in continuità e senza alcuna connessione intermedia di ripristino, vanno a stabilire un record sul territorio nazionale per questa tipologia di elementi strutturali alleggeriti (trasporto ferroviario fino allo scalo di Rezzato (BS). Questi elementi nascono proprio con l’intento di sfruttare grandi luci senza pilastri intermedi. La tipologia dei profili ACB (Architecturally Cellular Beams) ha permesso inoltre l’integrazione degli impianti direttamente negli alveoli delle travi, garantendo un’efficienza spaziale ottimale e un’immagine pulita degli interni. La struttura leggera della “lanterna” al livello superiore è alloggiata all’interno di una doppia parete in policarbonato, consentendo elevate prestazioni termiche e una diffusione naturale della luce. La maglia perimetrale è composta da elementi disposti a cavalletto con sezioni tubolari quadrate a sostenere direttamente le travi di copertura.
Un altro aspetto innovativo riguarda l’approccio alla sicurezza antincendio che, grazie alla progettazione ingegneristica (Fire Safety Engineering) di calcolo simulato in condizioni di incendio naturale, lascia le strutture metalliche completamente a vista, non protette, evitando i tradizionali sistemi di rivestimento senza compromettere i requisiti normativi. Questo approccio prestazionale ha permesso di mantenere la coerenza estetica del progetto valorizzando l’acciaio come elemento espressivo.
La costruzione dell’edificio è stata ottimizzata grazie a una logica di industrializzazione spinta che ha permesso il contenimento dei costi di realizzazione. Il basamento offre massa e inerzia sia termica che strutturale; il livello superiore è composto da una struttura in acciaio, mentre l’impalcato di copertura prevede l’uso di un pacchetto sandwich con lamiera microforata fonoassorbente, migliorando anche il comfort acustico interno. La tecnologia costruttiva a secco ha inoltre permesso una netta riduzione dei carichi sulle fondazioni e un’elevata efficienza costruttiva in termini di tempi, costi e prestazioni tecniche
PERFORMANCE ENERGETICA E SOSTENIBILITÀ
Il progetto ha raggiunto gli standard NZEB (Nearly Zero Energy Building) previsti dalla normativa, grazie a un sistema impiantistico integrato che comprende pannelli solari a circolazione forzata, pompe di calore reversibili, pannelli radianti a pavimento, ventilazione meccanica controllata suddivisa in macro-zone e un sistema altamente ottimizzato per la produzione di acqua calda sanitaria. Il controllo impiantistico è affidato a un sistema intelligente in grado di gestire le diverse fonti energetiche secondo una gerarchia di priorità: prima l’energia solare, poi quella prodotta dalla pompa di calore, infine il contributo del generatore a gas metano. Questo approccio coordinato ha garantito una significativa riduzione dei consumi, il miglioramento dell’efficienza complessiva e ha contribuito concretamente alla sostenibilità ambientale dell’intervento.
In conclusione, la struttura del Palazzetto di Olgiate Olona non è solo un supporto tecnico ma diventa materia architettonica, linguaggio visivo e dispositivo ambientale. È attraverso l’intelligenza dell’ingegneria che l’architettura riesce a farsi leggera, trasparente, radicata e aperta al contesto. Un equilibrio difficile, che in questo progetto si risolve con precisione e intensità.