Molinete Archeological Park
Una nuvola traslucida con uno scheletro in carpenteria metallica sorvola le rovine di Cartagena su un’area di 2.036 mq, nella Spagna del sud. Importante testimonianza del periodo romano, questo sito, costituito dall’insediamento del foro inserito nel Parque Arqueológico del Cerro del Molinete è stato oggetto di un importante restauro.
La progettazione, affidata al team di architetti iberici doveva partire dalla valorizzazione dei reperti restaurati, collocati nella zona meridionale della città, attraverso una copertura dal forte messaggio stilistico.
Credit:
- COMMITTENTE: Cartagena Puerto de Cultura
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Atxu Amann, Andrés Cánovas, Nicolás Maruri
- PROGETTO STRUTTURALE: José Cerezo Ingegneria SL
- IMPRESA: TMR
- IMMAGINI: David Frutos
La sintesi tra le numerose esigenze architettoniche ha dato origine a un oggetto tridimensionale sfaccettato ed irregolare, sviluppato principalmente in senso longitudinale e sospeso su un ristretto numero di appoggi puntiformi. L’area coperta è lunga 76 m e ha una larghezza compresa tra i 18 m ed i 27 metri. Si tratta di un volume vero e proprio perché è composto da due layer distinti, superiore ed inferiore, che racchiudono gli elementi delle strutture orizzontali organizzati su matrici plano-altimetriche indipendenti. I profili principali che compongono la copertura sono cinque: i pilastri, lo strato inferiore, le travi che costituiscono l’orditura principale, i profili dell’orditura secondaria e la parte superiore.
LA COPERTURA
L’altro elemento fondamentale è costituito dai pannelli a lamelle verticali che separano il parco archeologico dalla strada pubblica, pur mantenendo la permeabilità visiva. I pilastri di sostegno della copertura sono tubolari in acciaio del diametro di 220 mm, verniciati in color argento; sono raccolti in 13 gruppi, ciascuno di essi formato da un numero variabile di elementi spiccati da un basamento in cls. Ogni appoggio è sostenuto da una fondazione a pali, a cui è sovrapposta una piastra in acciaio sulla quale sono stati saldati gli elementi tubolari.
Al fine di ridurre le luci libere di inflessione delle travi principali, solo 13 dei 29 elementi di sostegno sono collocati in posizione verticale mentre i rimanenti sono inclinati. Dal punto di vista strutturale si rileva quindi che i carichi della copertura sono trasmessi al terreno in occasione di pochi punti di appoggio concentrati e collocati nelle posizioni dove creano minore interferenza possibile con i reperti archeologici.
Sulle teste dei pilastri sono saldate le travi principali, disposte sia longitudinalmente che trasversalmente e caratterizzate da porzioni con diversa inclinazione allo scopo di conformare il volume della copertura. Le travi sono di tipo reticolare, realizzate con profili in acciaio compositi e verniciate in colore bianco per aumentare la riflessione della luce e rendere la struttura visivamente meno incombente sulle rovine. I profili utilizzati sono di tipo UPN e angolari con sezioni differenti.
Superiormente alle travi che costituiscono la struttura del volume è stata realizzata una doppia orditura in profili di acciaio IPE 200 e IPE 240 per consentire la posa del manto di copertura. Allo stesso modo è stata realizzata una doppia orditura di profili IPE 200 sia all’intradosso degli elementi strutturali sia in verticale sulle testate, allo scopo di sostenere il rivestimento inferiore. Il layer esterno è in lastre in acciaio 100×200, dello spessore di 1 mm e perforate in modo tale da ottenere una trasparenza del 60%.
LA PASSERELLA
L’intervento di riqualificazione ha compreso anche la realizzazione dei percorsi di fruizione, a partire dall’ingresso principale lungo la strada, tra i quali la realizzazione di una passerella sospesa e parallela al confine meridionale.
Dal punto di vista costruttivo, questa passerella è concepita come un elemento rigido che appoggia sulla testa del muro in calcestruzzo armato, che costituisce il contenimento della strada attraverso alcuni profili metallici scatolari.
L’orizzontamento della passerella è realizzato con due profili UPN 200 a correre tra i quali sono saldati i profili trasversali IPE 200, con un passo di 95 cm; su di essi è appoggiato il piano di calpestio realizzato in doghe di legno.Il profilo UPN 200 posto lungo il lato strada segue l’andamento non rettilineo della recinzione, ed è saldato sui profili verticali che sostengono anche i pannelli della recinzione. Dal lato in cui la passerella si affaccia sulle rovine, il profilo di bordo è rettilineo e dotato di alcuni fazzoletti che consentono di appendere il camminamento alle travi principali della copertura per mezzo di tiranti in acciaio inox con diametro di 12,7 mm. In questo modo la passerella è appoggiata sul lato esterno e sospesa su quello interno e la sua larghezza è condizionata dall’andamento della recinzione, variando tra 120 cm e 320 cm. Il camminamento è completato dal parapetto realizzato con lastre in vetro dello spessore di 20 mm montate su profili in acciaio piatti dello spessore di 10 mm.