Magazzino Automatizzato Vismaravetro
Il nuovo magazzino automatizzato Vismaravetro è un’opera che rappresenta l’immagine e l’anima dell’azienda, proiettati verso il futuro. lo spirito d’avanguardia, la struttura architettonica portante, leggera e flessibile, è costituita dagli “arredi” interni. L’intero edificio è infatti sorretto dalle scaffalature: una fitta maglia di piani e montanti in acciaio zincato, sulla quale si regge il tetto metallico.
Credit:
- COMMITTENTE: Vismaravetro srl
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Enrico Molteni
- COLLABORATORI: Alessandro Ferrazzano, Gianmarco Spagnesi (modelli)
- PROGETTO STRUTTURALE: Giuseppe D’Agostino (strutture in acciaio), Luca Sironi (strutture in c.a.)
- IMPRESA: Molteni Enrico e C. srl
- SISTEMI AUTOMATIZZATI E SCAFFALATURE AUTOPORTANTI: Ferretto Group spa
- FACCIATE E COPERTURA: Dott. Gallina srl, Syntesis Group spa
- IMMAGINI: Marco Cappelletti
Il magazzino automatizzato si trova all’interno di un’area industriale lungo la superstrada ad alto scorrimento SS36, che collega Milano a Lecco e alla Valtellina. Il volume, dimensionato a partire dalle esigenze logistiche dell’azienda, è stato posizionato a lato della fabbrica esistente così da costituire un elemento autonomo e la struttura è risolta dalla scaffalatura stessa, di tipo autoportante, costruita con un sistema di profili in acciaio zincato di spessore minimo, tutti imbullonati tra loro.
Il concept
Tutto il progetto è espressione della logica produttiva, industriale ed economica a cui deve rispondere. Il pragmatismo si impone come metodo e la riduzione come necessità. La funzionalità comanda ed il superfluo viene superato dall’evidenza di ogni scelta che ha portato alla realizzazione di un’architettura ridotta all’osso, essenziale e primaria, priva di ogni intenzione: un volume.
Grande parte del lavoro è stato rivolto al controllo dell’integrazione di ogni singolo elemento, studiando aspetti di logistica, di produzione industriale, aspetti di automatizzazione, come specifiche problematiche di tipo statico-strutturale, di peso e deformabilità dei materiali di facciata, fino al controllo termico, carico e smaltimento di picchi di temperatura. L’involucro è stato definito come rivestimento protettivo e, al contempo, rivelatore del magazzino-macchina determinando la scelta di un materiale che oscilla tra opacità e trasparenza.
La duplice volontà del committente è stata infatti quella di realizzare un monolite capace di comunicare la natura interna del magazzino-macchina come infrastruttura logistica innovativa. In pieno giorno si presenta come una scatola mutevole di riflessi, che variano continuamente con i movimenti del cielo. Ma durante la notte si rivela il suo contenuto nascosto e l’illuminazione diventa elemento costruttivo ed architettonico, valorizzando il carattere propriamente infrastrutturale del magazzino automatizzato: è allora che le luci al led si accendono dietro le superfici in penombra, rivelando la presenza dello scheletro strutturale e lasciando intravedere la grande macchina che lavora all’interno.
La struttura