Dallara Academy
Il nuovo centro museale e di insegnamento della storica casa automobilistica emiliana nasce dall’intento progettuale di unire la dimensione umana a quella del territorio. L’edificio sorge in un particolare contesto paesaggistico, trovandosi da una parte in prossimità del torrente Ceno e dall’altra tra le colline del tratto appenninico.
Credit:
- COMMITTENTE: VARANOBOX srl
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Atelier(s) Alfonso Femia / AF517
- DESIGN TEAM: Marco Corazza (Responsabile di progetto), Lorenza Barabino, Alessandro Bellus, Luca Bonsignorio, Angela Cavallari, Simonetta Cenci, Alfonso Femia, Chiara Frumento, Andrea Lucchi, Sara Massa, Enrico Martino, Vera Messana, Michela Scala, Ilaria Sisto, Vincenzo Tripodi
- COLLABORATORI: Stefano Cioncoloni, Gaia D’Abrosca, Elena Molfino, Tania Poggi
- PROGETTO STRUTTURALE: Redesco Progetti srl - Mauro Eugenio Giuliani (progettista responsabile), Paolo Simeone (capo progetto); Paolo Bertagna, Samuele Bianchi, Mirko Scaburri (senior team members)
- PROGETTO IMPIANTISTICO: FOR Engineering Architecture
- DL: Atelier(s) Alfonso Femia e FOR Engineering architecture
- IMPRESA: Mario Neri spa
- COSTRUTTORE METALLICO: LMV spa
- IMMAGINI: Stefano Anzini
A tale contesto si sovrapponeva la storia del patron Giampaolo Dallara e dell’azienda che, dal 1972, rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Il progetto ha voluto ricercare esternamente un dialogo con il luogo, senza soluzioni di cesura netta ma adattandosi alle aree limitrofe, non scomparendo ma ergendosi come una sorta di edificio rurale. L’apparente semplicità dei tratti nasconde in realtà numerosi elementi tecnologici e di alto design, in riferimento all’attività di engineering svolta dalla Dallara.
I circa 5.400 mq che costituiscono la superficie costruita sono contraddistinti da diversi poliedri distinti ma che interagiscono tra loro, definiti “Trapezio”, “Parallelepipedo”, “Corona” e “Coni”. L’ingresso è stato posto ad una quota leggermente rialzata rispetto a quella stradale ed è posto sulla facciata più lunga (61,4 m) del Trapezio. Questo corpo di fabbrica ospita sale studio, laboratori e servizi per i futuri ingegneri della casa automobilistica, più un auditorium. Direttamente connesso con il Trapezio è la Corona, o “Rampa”, che costituisce un secondo fronte e di fatto poggia sul “Basamento” o Parallelepipedo, elevandosi su colonne circolari.
Tre volumi tronco-conici emergono nell’atrio creato tra la Corona e il lato lungo del Trapezio: si tratta dei Coni che ospitano aule master e hanno diametri variabili da 10 a 8 a 6 metri per il corpo più piccolo. I Coni si elevano in altezza massima a 16 m ed emergono rispetto agli altri corpi fabbrica come picchi tra le colline.
La scelta dei materiali vede soluzioni diverse sia per le facciate che per le strutture portanti. Se da un lato le strutture interrate e il Trapezio sono in cemento armato, Corona e Coni sono in carpenteria metallica. Nello specifico il corpo circolare è realizzato con strutture in elevazione in travi ad “I” e copertura in reticolari metalliche costituite da profili ad I e traversi a “U”. Su di esse poggia la copertura in lamiera grecata con getto collaborante. La rampa espositiva si sviluppa per 86 m e raggiunge luci massime pari a 15,5 metri. I Coni sono anch’essi costituiti da strutture in acciaio, su profili scatolari e travi composte saldate andando a formare una “raggera”. Sono in totale 360 le tonnellate di acciaio in questo progetto sviluppato a livello strutturale in BIM sin dalle fasi concettuali.
Una particolarità di questo polo multifunzionale è la caratterizzazione delle facciate. La Rampa è rivestita da elementi lignei e grandi vetrate, contrastando con la superficie metallica e splendente dei Coni. In grigio opaco con solchi ondulati sono le pareti del trapezio, in cemento ma i cui innesti e supporti alle strutture portanti del blocco hanno richiesto elementi in carpenteria metallica. Grande importanza ha rivestito anche la progettazione degli impianti, nello specifico pompe di calore condensato, permettendo il raggiungimento della classe energetica A e l’ottenimento dei premi: miglior edificio in costruzione agli ABB Leaf Awards di Londra e Gran Prix Internazionale Casalgrande Padana nella categoria “Rivestimenti di facciata” .
All’interno della Corona che, come suggerisce il nome, è di pianta semicircolare con un diametro di 56 metri, trova spazio la zona espositiva con le vetture che hanno fatto la storia del marchio sino all’ultima creatura della “d” gialla: la Dallara Stradale.