Clinica Via Dezza
La Casa di Cura del Policlinico di Milano, che sorge in una zona centrale del capoluogo lombardo, ha di recente intrapreso un’opera di ampliamento, ricaduta sulla realizzazione di una nuova sopraelevazione che sovrasterà i due corpi di fabbrica di cui si compone la Clinica, e di adeguamento strutturale alle azioni statiche e sismiche, condotta contemporaneamente al normale utilizzo e funzionamento dell’attività sanitaria. E’ anche progettata un’estensione dei due nuovi livelli con un aggetto importante nel cortile.
Credit:
- COMMITTENTE: Casa di Cura privata del Policlinico spa
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Studio Marzorati Architettura
- PROGETTO STRUTTURALE: Studio Alderighi Ingegneri Associati
- IMPRESA: COEDIL Costruzioni Generali spa
- COSTRUTTORE METALLICO: F.lli Ballan srl
- IMMAGINI: Studio Marzorati Architettura
La Casa di Cura del Policlinico di Milano, che sorge in una zona centrale del capoluogo lombardo, ha di recente intrapreso un’opera di ampliamento, ricaduta sulla realizzazione di una nuova sopraelevazione che sovrasterà i due corpi di fabbrica di cui si compone la Clinica, e di adeguamento strutturale alle azioni statiche e sismiche, condotta contemporaneamente al normale utilizzo e funzionamento dell’attività sanitaria. E’anche progettata un’estensione dei due nuovi livelli con un aggetto importante nel cortile.
La sopraelevazione è realizzata con un telaio in carpenteria metallica, celato al termine dei lavori; questo si pone come servizio imprescindibile nell’esaltare il valore storico dei due organismi architettonici, senza gravare sulle strutture sottostanti e con rilevante riduzione dell’impatto dato dal cantiere.
Le nuove strutture sono costituite da profili laminati aperti HE a sezioni variabili tra 300 e 600 mm più travi IPE e UPN, con solai d’interpiano in lamiera grecata e getto collaborante. In acciaio sono anche dei corpi aggiunti, all’estremità destra dell’edificio, in grado di ospitare nuovi elevatori tecnici di dimensioni sufficienti ad ospitare le lettighe, realizzati principalmente in profili IPE.
Di notevole importanza è stato l’adeguamento sismico alle normative vigenti dell’intero complesso: le strutture dei due piani realizzati ex novo in elevazione, il quinto ed il sesto, poggiano su colonne e travi in acciaio che si innestano direttamente al livello del suolo ed i pilastri in acciaio svolgono anche una funzione di esoscheletro per i due edifici della Clinica, andando a migliorare le prestazioni statiche degli stessi. Nella facciata dell’edificio storico le nuove colonne di acciaio restano occulte alla vista, così che la figura esterna non subisca alcuna variazione.
La sopraelevazione segue il perimetro delle preesistenze e si conclude con una cornice alla sommità e ospita un grande terrazzo verde praticabile, non solo per lo svago dei degenti e del personale sanitario ma anche per permettere alcune attività di riabilitazione che normalmente hanno luogo nei locali interni. Dal punto di vista architettonico l’ampliamento è stato altrettanto complesso. Nel riunificare i due edifici esistenti era necessario tenere conto sia della storicità di essi che del contesto circostante, ormai evoluto rispetto all’epoca di realizzazione e caratterizzato anche dalla ristrettezza degli spazi di manovra di cantiere e dalla presenza di una fitta rete di viabilità cittadina.
Dopo il restauro della facciata, l’ultimo piano dell’edificio del 1924 è stato dipinto di rosso, riprendendo parte della colorazione originaria. Anche l’ultimo livello del corpo di fabbrica realizzato in tempi più recenti, è stato tinteggiato dello stesso colore segnando marcatamente l’inizio dell’ampliamento e presenta un riallineamento della facciata,che in precedenza era arretrata rispetto a quella del volume più antico. Sono stati infine rifunzionalizzati i servizi offerti ai pazienti, aggiornando la clinica secondo i più moderni standard sanitari grazie all’ampliamento degli spazi interni, resi a nuova vivibilità, luminosità e performance energetiche ed acustiche.