Centro Servizi e Laboratori Ospedale di Udine
Il nuovo Centro Servizi e Laboratori dell’Ospedale Santa Maria Misericordia di Udine è un esempio interessante di impiego innovativo delle strutture miste in acciaio e calcestruzzo in zona sismica.
Credit:
- COMMITTENTE: Azienda Ospedaliero-Universitaria "Santa Maria della Misericordia"(concedente); ATON per il progetto srl (concessionaria)
- PROGETTO GENERALE E PROGETTO FACCIATE: Archest srl
- PROGETTO LAYOUT ARCHITETTONICO: L+ Partners
- PROGETTO STRUTTURALE: Studio d'Ingegneria Suraci
- PROGETTO IMPIANTI: Manens - Tifs (generale); Siram spa (esecutivo)
- COSTRUTTORE METALLICO: Simsteel Strutture Metalliche
- COSTRUTTORE FACCIATE VETRATE: Vega Systems srl
- IMPRESA: ATI Rizzani de Eccher spa, Siram spa, CPL Concordia, AR.CO. Lavori
- IMMAGINI: Daniele Domenicali / Vega Systems (fotografie del finito), Studio d'Ingegneria Suraci (fotografie di cantiere)
L’edificio dalla pianta rettangolare di 64 per 72 m è articolato su quattro livelli più un piano tecnico. Il volume compatto al cui interno sono situati due patii posti in posizione centrale, è chiuso perimetralmente da due diversi involucri: il primo è una facciata strutturale continua, caratterizzata dall’alternanza di trasparenze e tamponamenti in vetro smaltato; il secondo invece è costituito da pannelli policromi, in lamiera grecata e forata, disposti “a correre” lungo la partitura orizzontale. La seconda pelle è pensata per garantire un corretto irraggiamento solare nelle diverse stagioni; appare mutevole a seconda dell’incidenza della luce del sole e, semitrasparente, contribuisce all’effetto di smaterializzazione dell’intero edificio. Tra i due involucri, percorsi costituiti da grigliati metallici facilitano le operazioni di manutenzione in facciata. La struttura principale è composta da nuclei di controvento in c.a. e da telai che sostengono i carichi verticali realizzati con elementi misti. I solai sono prefabbricati con pannelli precompressi alveolari, autoportanti e completati con getto in opera. Le travi sono continue sui pilastri, le giunzioni fra travi consecutive sono eseguite in prossimità delle zone di momento nullo. Nella fase di costruzione il peso dei solai è sostenuto dalle sole membrature metalliche. Dopo l’indurimento del calcestruzzo, le travi hanno il comportamento tipico delle strutture composte. Per costruire gli impalcati sono state impiegate travi SFB costituite da profili H ai quali sono saldati, sotto l’ala inferiore, piatti sporgenti a sbalzo che sostengono i pannelli di solaio in fase di costruzione. I profilati sono dotati di connettori a piolo, saldati sull’anima, che hanno il duplice scopo sia di contrastare lo scorrimento tra l’acciaio strutturale e il calcestruzzo di completamento gettato in opera, sia di impedire fenomeni di instabilità delle lastre che rivestono l’anima. Gli elementi verticali sono realizzati con pilastri composti, costituiti da profili H parzialmente rivestiti con calcestruzzo gettato in opera. Il rivestimento incrementa la resistenza ai carichi assiali, protegge il profilato metallico dal fuoco ed inoltre il ricorso alle soluzioni composte ha permesso di raggiungere una resistenza fino a R90. L’edificio, inizialmente concepito in struttura tradizionale, è stato poi realizzato in acciaio, consentendo la riduzione degli ingombri strutturali sia per gli orizzontamenti che per le strutture verticali. L’impiego di soluzioni composte acciaio-calcestruzzo ha permesso inoltre di adottare travi in spessore, facilitando così il passaggio delle canalizzazioni impiantistiche e massimizzando l’altezza libera. Analogamente, l’impiego di pilastri composti e realizzati con acciaio S355M, ha determinato una riduzione in pianta degli ingombri delle colonne permettendo un recupero di circa 25 mq a piano rispetto alla soluzione tradizionale. La prefabbricazione degli elementi in acciaio e degli elementi di solaio ha permesso inoltre un abbattimento dei tempi di costruzione in cantiere del 25% rispetto ad altre tecniche costruttive.