Centro Audi, Porsche, Volkswagen
Tre marchi, tre storie aziendali, tre modi di interpretare l’automobile come status symbol e veicolo dalle alte prestazioni: un unico linguaggio architettonico, declinato in una scelta precisa di materiali e cromatismi.
Credit:
- COMMITTENTE: Eurocar srl, Eurocar Immobili srl
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Studio Bradaschia srl
- PROGETTISTA STRUTTURALE: Stefano Patuanelli
- COSTRUTTORE METALLICO: Wippel Metallbau, Ornella Costruzioni
- IMPRESA: Riccesi spa
- IMMAGINI: Studio Bradaschia srl
Stiamo parlando del comprensorio Audi, Porsche e VolksWagen, nato a Trieste da un lavoro di collaborazione tra i tecnici della Porsche Immobilie GmbH di Salisburgo e lo Studio Bradaschia di Trieste.
Il complesso, costituito da tre edifici aggregati, rappresentativi dei rispettivi marchi, ha risposto all’obiettivo di tradurre sul piano architettonico le peculiarità delle diverse case automobilistiche, all’insegna dell’alta tecnologia e del linguaggio contemporaneo.
Ad accomunare i tre edifici sono infatti i dettagli tecnici, come le strutture in carpenteria metallica tamponate in vetro, nonché la predominanza di materiali come l’acciaio inox e di colori come il grigio metallizzato; soluzioni che riprendono l’immagine delle macchine tedesche.
Tre blocchi d’acciaio e vetro aprono la vista sui gioielli automobilistici del gruppo, enfatizzati nelle ore notturne da un’illuminazione dall’alta sofisticazione tecnologica. In tutti e tre i casi si è lavorato su esistenze, di cui è stata mantenuta la volumetria, dando vita però a edifici radicalmente diversi dagli originali.
Nel caso della sede Audi, si è intervenuti su una palazzina di due livelli, con un corpo di fabbrica retrostante coperto da una volta a botte, trasformata in tetto piano. Il nuovo edificio, realizzato in cls e tamponato in vetro con struttura in acciaio e in lamiera metallica,
si sviluppa su un unico livello, ed ha avuto un grande impatto sul territorio circostante. Un edificio trasparente, leggero ma riconoscibile.
Adiacente, l’officina Porsche è stata realizzata mantenendo il sedime della costruzione preesistente, lasciando inalterate, anche in questo caso, la superficie e i muri. La purezza delle linee e l’essenzialità del disegno hanno incontrato le prestazioni strutturali dell’acciaio, che insieme al vetro è protagonista di quest’architettura.
Il lavoro per la sede Volkswagen, il più complesso, conclude l’intervento. L’immobile, già adibito ad autosalone, era costituito da un corpo anteriore dedicato a showroom, su cui si affacciavano gli uffici. Il corpo retrostante era ed è adibito ad officina.
Uno degli elementi caratterizzanti la nuova veste è la copertura, costituita da un graticcio di travi reticolari con estremità agli appoggi a parete piena, posato sui pilastri di facciata e su una colonna centrale. Quest’ultimo elemento richiama la struttura di un ombrello; lo stelo centrale è costituito da due elementi troncoconici che rastremano in corrispondenza dell’attacco a terra e in sommità dove sono incernierate quattro travi dalla forma affusolata. Quattro puntoni completano poi il sistema di trasferimento centrale dei carichi. Sulla carpenteria metallica sono state posate delle lamiere grecate e sia al centro che al bordo sono stati ricavati dei lucernari.
Grandi luci, continuità tra gli ambienti di lavoro, trasparenza assoluta per le aree espositive, enfasi sul rapporto in-out: grazie a queste soluzioni, l’autosalone Volkswagen supera il concetto classico di concessionaria.
Il complesso dei tre edifici ha ridefinito l’immagine di questa porzione di città, donandole, grazie all’acciaio e al vetro, un’identità precisa e contemporanea.