Cantine Icario
Nella splendida cornice delle colline senesi, il verde della Val D’Orcia, dei suoi filari e dei vigneti incontra un’architettura austera, che si fonde con grande equilibrio nel paesaggio, grazie ad un sapiente uso dei materiali.
Credit:
- COMMITTENTE: Azienda Agricola Icario a rl
- PROGETTISTA ARCHITETTONICO: Studio Valle Progettazioni con Arch. Giuseppe Mura, Arch. Stefano Rosa, Arch. Paolo Vacatello
- COORDINAMENTO: Gianluigi Valle
- IMPRESA: CPC Compagnia Progetti e Costruzioni spa
- IMMAGINI: Studio Valle Progettazioni
Siamo a Montepulciano, dove la Cantina Icario, realizzata su progetto dello Studio Valle di Roma, reinterpreta la tipologia della costruzione rurale toscana, coniugando funzionalità e innovazione e accostando spazi tradizionali (uffici, locali per invecchiamento, fermentazione, vinificazione e imbottigliamento, sale per degustazioni) a ambienti aperti al pubblico. La superficie di 3.390 mq nasce dalla scomposizione di un elemento unitario lapideo in quattro volumi diversamente adagiati al suolo, con uno sviluppo verticale su tre livelli.
Fulcro visivo e funzionale della composizione è il sistema di rampe, scale e ballatoi che, oltre a fare da collegamento tra le diverse parti del complesso, scandisce la sequenza spazio-temporale del processo di vinificazione, definendo un vero e proprio itinerario enologico. Le grandi lastre di vetro, che accompagnano il percorso centrale di collegamento, sono sostenute da profili in acciaio che, oltre a svolgere un ruolo funzionale, definiscono la linearità della composizione che assume, in questo dettaglio, un’identità assolutamente contemporanea. Nel progetto, infatti, il rapporto tradizione-modernità, implicitamente connesso al connubio pieno-vuoto, non si risolve nell’estremizzazione dell’una o dell’altra estetica, ma in un attento equilibrio linguistico.
Ecco perché l’involucro lapideo si accosta ai volumi vetrati e ai profili in acciaio e allo stesso tempo i pieni si alternano ai vuoti, in una composizione perfettamente geometrica. La luce, altra protagonista del progetto, entra negli ambienti della cantina disegnando una spazialità sobria ed elegante, che nulla lascia al superfluo, con grande attenzione per il dettaglio.
La geometria delle travi reticolari, realizzate con profili tubolari, accompagna il visitatore all’interno della cantina, offrendo al contempo lo spettacolo dell’architettura, nella sua identità strutturale e materica.
È questo il carattere distintivo del progetto: la cantina non guarda all’esterno, come dimostra l’assenza di aperture in facciata; al contrario i percorsi vitrei di collegamento ed il “velario”, che dalla sala mostre-conferenze si apre verso la sala tonneaux, svelano insoliti scorci interni. Un’architettura quindi che, rinunciando a guardare oltre il suo involucro, volge invece lo sguardo verso l’interno.
Il livello interrato ospita un locale adibito all’affinamento in bottiglia mentre a piano terra ci sono gli spazi per la degustazione e la vendita diretta ma anche i reparti per la fermentazione, la vinificazione, l’affinamento e l’imbottigliamento. La parte terminale del percorso centrale ospita il nucleo vero e proprio per l’invecchiamento in legno, con il locale tonneaux e il locale barriques.
La scala (progettata dall’architetto Guido Ciompi), che porta al primo livello, è realizzata con struttura e parapetto in acciaio autopatinabile, impiegato anche per gli infissi e per gli arredi. La struttura della scala viene resa più leggera dal vetro e dal disegno sottile dei gradini con una fascia luminosa che corre per tutta la sua lunghezza. Le scelte materiche e degli arredi interni si ispirano ai colori caldi della terra, alla luce e alla trasparenza dell’aria, in armonia con i tratti distintivi dell’architettura che li ospita.