Bologna Shoah Memorial

L’opera è stato collocata nella piazza delineata dalla nuova stazione dell’Alta Velocità di Bologna – all’incrocio tra via de’ Carracci e ponte Matteotti, volutamente inserita in un grande spazio aperto come un segno di forte impatto emotivo, simbolo che invita tutti coloro che la vedono a riflettere sulla tragedia dell’Olocausto.
Il monumento, alto complessivamente 10 metri e con un ingombro a terra pari a 4 x 10 metri, è composto da due parallelepipedi posizionati vicini tra loro e disposti perpendicolarmente alle mura preesistenti della piazza.
Le facce esterne – rivolte alla città – sono lisce e parallele, a significare che le pagine di storia sono ancora da scrivere. Le superfici interne sono invece convergenti e definiscono un percorso che da 160 centimetri di larghezza si restringe fino a 80 centimetri, così da permettere il passaggio di una sola persona, con l’obiettivo di creare un forte senso di oppressione nell’animo di chi lo attraversa.
Sulle facce interne del percorso è ben visibile la griglia formata dall’incastro delle lamiere in acciaio corten che, saldate perpendicolarmente tra loro, formano moduli rettangolari di 180 x 125 centimetri. Anche questo è un messaggio simbolico: la rilettura in chiave architettonica delle celle dei dormitori dei campi di concentramento.
La scelta materica è ricaduta sull’acciaio autopatinabile (corten) perché si ossida a contatto con l’aria e grazie a questa reazione chimica, sulla sua superficie i segni aumentano col tempo, a dimostrazione che tutto ha una sua storia e un passato da raccontare.
Il monumento è stato eretto molto velocemente: la struttura in acciaio è stata preventivamente assemblata in cantiere per essere poi sollevata e collocata nella posizione designata dai progettisti. Le lamiere di acciaio autopatinabile che la compongono hanno uno spessore di 8 mm e un peso complessivo di circa 40 tonnellate. I tempi rapidi di assemblaggio hanno consentito di avere una durata complessiva dei lavori di circa 40 giorni.
A livello strutturale, i carichi sono trasferiti al solaio sottostante, formato da un sistema di travi in acciaio HEB 100 a graticcio, che permette una distribuzione uniforme degli stessi.
Il percorso a terra si distingue da quello della piazza che diventa parte integrante del progetto. Tra i volumi convergenti la pavimentazione è realizzata in ballast, il pietrisco di basalto tipico delle massicciate ferroviarie, in memoria della “Judenrampe” (rampa degli ebrei), la strada ferrata che dal campo di Auschwitz I – Stammlager portava ad Auschwitz II – Birkenau.
Il forte impatto del memoriale si manifesta sia di giorno, attraverso la penombra che si crea tra i due corpi lineari, che di notte, quando i fasci di luce artificiale amplificano ancora di più la sua imponenza dettata dai volumi e il suo valore simbolico.

Cantiere & Disegni: