Biblioteca del Parco del Sapere

Parco del Sapere ph. Andrea bosio

I volumi assumono forme morbide e sinuose, sollevandosi dal terreno per accogliere al proprio interno funzioni civiche, di studio e di ricerca: la sala consiliare, una sala polivalente, un’area bambini con relativi spazi di servizio, oltre naturalmente alla biblioteca stessa. I quattro corpi di fabbrica sono collocati all’incrocio tra la dorsale principale del parco e un nuovo sistema di percorsi ciclo-pedonali che attraversano l’area, definendo così una nuova centralità per le attività all’aperto e al coperto.

L’architettura si distingue per un design essenziale ed etereo, con il bianco predominante nelle finiture materiche esterne e nella facciata continua, in contrasto con gli imbotti in lamiera metallica e con i volumi aggettanti, rivestiti in copertura curva color blue grey, in armonia con le tonalità della pavimentazione in pietra. All’interno, gli spazi sono aperti e flessibili, ispirati al modello nordico, dove le scale non sono solo elementi di connessione e passaggio, ma diventano luoghi di sosta e di scambio informale. Le finiture interne generano dinamicità grazie a scelte cromatiche mirate, che esaltano le superfici e favoriscono l’alternanza tra open-space e zone più raccolte. La luce naturale, proveniente dalle facciate schermate da frangisole, dalle aperture protette da imbotti profondi e dai lucernari in copertura, contribuisce a definire ambienti diversificati e accoglienti.

Dal punto di vista strutturale, il progetto prevede quattro corpi distinti, disposti frontalmente a due a due, separati da giunti strutturali che consentono il movimento differenziato in caso di sisma. In particolare, il corpo 1 — che ospita la Biblioteca — è realizzato con struttura portante in carpenteria metallica: travi e colonne in profili HE e controventi in tubolari. La copertura curva realizzata con profili ad H in acciaio caratterizza il volume puro e lineare della biblioteca, che sembra galleggiare grazie alla facciata continua del piano terra. Questa scelta rovescia la logica tettonica tradizionale, ponendo il “pieno” al piano superiore e il “vuoto” a quello inferiore. Ciò è stato reso possibile dalla struttura in acciaio del terzo piano, concepita come una trave Vierendeel aggettante sui pilastri sottostanti.

La scelta di tecnologie a secco per i rivestimenti ha permesso di alleggerire i carichi strutturali, rendendo possibile la realizzazione di grandi spazi a pianta libera, privi di elementi strutturali ripetitivi o invasivi nelle sale lettura e tra gli scaffali. Il progetto valorizza la sua valenza paesaggistica adottando strategie passive per il contenimento dei consumi energetici. La disposizione dei corpi edilizi, la compattezza dei volumi e la geometria delle aperture sono definiti in funzione dell’ottimizzazione dell’irraggiamento solare diretto.

L’analisi dei venti e delle correnti, condotta tramite strumenti di fluidodinamica computazionale, ha permesso di proteggere gli utenti dal vento freddo invernale: lo spazio tra i due volumi funge da barriera e consente di sfruttare la massa termica degli edifici come fonte di calore per la piazza.

In estate, al contrario, l’effetto di canalizzazione del vento tra i due corpi genera una brezza che contribuisce a ridurre il carico termico, supportata dall’ombreggiatura, dal raffrescamento evaporativo della vegetazione e dalla presenza di tetti verdi. Il sistema integra inoltre fonti rinnovabili, pannelli solari termici e fotovoltaici installati sulle coperture inclinate e prevede la gestione sostenibile delle acque attraverso raccolta, riutilizzo, fitodepurazione e l’impiego di pavimentazioni permeabili. La Biblioteca del Parco del Sapere di Castel Maggiore non è solo un edificio, ma un elemento vivo del parco: un progetto che dimostra come sia possibile creare spazi di qualità che diventano un potente elemento di riqualificazione urbana.

Cantiere & Disegni: