Baluardo dell’Amore
Se esiste un lirismo nella tecnica, il progetto – nato dal fecondo rapporto tra il Comune di Ferrara, la Soprintendenza, l’Arch. Massimo Partigiani ed il suo team – riesce ad esprimerlo a pieno. La sintesi è il frutto di un percorso che si snoda negli anni.
Credit:
- COMMITTENTE: Comune di Ferrara – Servizio opere Pubbliche e Mobilità – Servizio Beni Monumentali
- RUP: Natascia Frasson
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Massimo Partigiani
- COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA: Ottavia Pirazzini, Claudio D’Agostino
- DL: Massimo Partigiani
- ASSISTENTE ALLA DL: Ottavia Pirazzini
- PROGETTO STRUTTURALE: Denis Zanetti
- COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE STRUTTURALE: Ilaria Vivarelli
- DIREZIONE OPERATIVA: Denis Zanetti
- ASSISTENZA ALLA DIREZIONE OPERATIVA: Ilaria Vivarelli
- IMPRESE: RTI C.G.X. Costruzioni Generali Xodo srl, Rossi Renzo Costruzioni srl
- COSTRUTTORE METALLICO: Fer Tre srl
- IMMAGINI: MOD Architetti
L’Amministrazione, in vista dell’intervento di riqualificazione del Baluardo dell’Amore, ha predisposto nel 2007 la demolizione di un deposito e di una scuola che dal 1936 si ergevano a ridosso ed intorno alle mura. Al contestuale ritrovamento di alcune preesistenze archeologiche ha fatto seguito nel 2013 una campagna di scavi e nel 2017 l’avvio del progetto di ricucitura funzionale del percorso sopra le mura Estensi, che oggi consente la fruizione pedonale e visiva dei recenti ritrovamenti archeologici e della cinta muraria, fra città e vallo sottomura. L’acciaio è elemento ordinatore di tutta la composizione. Mediante laser-scanner è stato possibile per i progettisti rappresentare fedelmente lo stato di fatto e ricostruire la storia del luogo dal ‘400 ad oggi. Nel 2017 è stata avviata la realizzazione del Parco Archeologico del Baluardo dell’Amore e una passerella di ricucitura del percorso mura. Il progetto consente oggi al visitatore di ripercorrere l’antico percorso estense all’interno del livello superiore ed inferiore dell’antica torre, attraverso la sua riproposizione spaziale. Leit motiv la solidità materica e la permeabilità visiva del contesto. Il progetto evidenzia le strutture originarie e consente al fruitore di ritrovare gli originari coni ottici delle guardie estensi. Una struttura metallica estrusa verso l’alto ripropone le preesistenti volumetrie dei manufatti su cui corre la passerella di ricucitura del percorso mura e ne cita l’orizzontalità della trama muraria attraverso l’utilizzo di una composizione di lamine in acciaio, installate ortogonalmente sulla struttura metallica verticale. Le lamine, di altezza 7 cm e spessore 3 mm, hanno lunghezze variabili da 3 a 6 metri e sono state installate con continuità orizzontale e disposte verticalmente ad un interasse pari a 3 cm; ciò attribuisce trasparenza e leggerezza al disegno. Le lamine sono disposte in parte “piatte” rispetto ai montanti strutturali, in parte in torsione su sé stesse di 180°, con il compito di sottolineare le “incertezze” dimensionali nella composizione architettonica, poiché la documentazione storica non è stata sufficiente a definire l’altezza esatta della Porta dell’Amore ed il suo disegno prospettico. Gli elementi metallici, precedentemente zincati, sono stati verniciati a polvere a tre mani, creando un effetto “materico”, a citazione della superficie dei mattoni di cotto esistenti. La struttura di sostegno della passerella è costituita da un telaio in acciaio composto da montanti verticali e traversi di collegamento con sezione 16×8 cm. Il visitatore può oggi addentrarsi nel Parco, passando sotto la Porta, grazie all’apertura ad arco “ricostruito”, accedere al vallo e osservare ritrovamenti e manufatti del XVI secolo, sentendosi perfettamente a proprio agio nel proprio tempo.