Architetture in Acciaio n° 8 – Speciale sostenibilità
La rivista italiana dell’architettura e delle costruzioni in acciaio
Progettare e Costruire la Sostenibilità
Tutte le filiere costruttive dominanti oggi devono porsi come obbiettivo il miglioramento attraverso l’ottimizzazione e l’innovazione, spinte da obbiettivi di sostenibilità e di riduzione del loro impatto sul pianeta. Pensando alla filiera dell’acciaio, è quanto mai calzante il noto postulato di Antoine Laurent de Lavoisier “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: un minerale grezzo, sottoposto a processi sempre più raffinati nei secoli, diventa in grado di dare alte prestazioni costruttive, strutturali ma non solo. Per di più, l’acciaio, nella sua quasi totalità, può essere riciclato o riutilizzato a seconda delle necessità, aumentando in maniera consistente il suo potenziale di sostenibilità reale.
La sostenibilità reale va oggi pensata sotto più punti di vista: ecologico, energetico, strutturale (pensiamo alla risposta in zona sismica), estetico, sociale, industriale e via dicendo. L’acciaio, correttamente utilizzato sia in elementi strutturali portanti che in elementi secondari e di tamponamento, consente di evidenziare tutte le diverse declinazioni della sostenibilità, concetto quest’ultimo presentato troppo spesso come la “formula magica” adatta a ogni circostanza. Prendendo in prestito da John Maeda (Le leggi della semplicità, Mondadori, 2006) il principio SHE
(shrink, hide, embody), si può dire che l’acciaio riduca, nasconda e incorpori molto bene una serie molteplice di prestazioni necessarie per rendere possibile un’ampia sostenibilità all’interno del panorama dell’industria delle costruzioni. Si tratta di un materiale che offre una gamma quasi infinita di combinazioni metallurgiche, e quindi di prestazioni, a seconda della reale necessità applicativa: profili, lamiere, pannelli e così via.
L’analisi della sostenibilità viene compiuta secondo una quantità di variabili multiple e questa sorta di meccano kit, dove ogni componente è seriale e reperibile
sul mercato in prodotti a catalogo, consente di vedere le tecnologie costruttive che sfruttano la filiera dell’acciaio come una delle possibili risposte al problema della sostenibilità delle azioni progettuali, sia nel caso di infrastrutture e edifici importanti sia nel caso di architetture ordinarie, edifici di civile abitazione nuovi o per il recupero dell’esistente.
Marco Imperadori, Politecnico di Milano
Progettare e Costruire la Sostenibilità
Tutte le filiere costruttive dominanti oggi devono porsi come obbiettivo il miglioramento attraverso l’ottimizzazione e l’innovazione, spinte da obbiettivi di sostenibilità e di riduzione del loro impatto sul pianeta. Pensando alla filiera dell’acciaio, è quanto mai calzante il noto postulato di Antoine Laurent de Lavoisier “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: un minerale grezzo, sottoposto a processi sempre più raffinati nei secoli, diventa in grado di dare alte prestazioni costruttive, strutturali ma non solo. Per di più, l’acciaio, nella sua quasi totalità, può essere riciclato o riutilizzato a seconda delle necessità, aumentando in maniera consistente il suo potenziale di sostenibilità reale.
La sostenibilità reale va oggi pensata sotto più punti di vista: ecologico, energetico, strutturale (pensiamo alla risposta in zona sismica), estetico, sociale, industriale e via dicendo. L’acciaio, correttamente utilizzato sia in elementi strutturali portanti che in elementi secondari e di tamponamento, consente di evidenziare tutte le diverse declinazioni della sostenibilità, concetto quest’ultimo presentato troppo spesso come la “formula magica” adatta a ogni circostanza. Prendendo in prestito da John Maeda (Le leggi della semplicità, Mondadori, 2006) il principio SHE
(shrink, hide, embody), si può dire che l’acciaio riduca, nasconda e incorpori molto bene una serie molteplice di prestazioni necessarie per rendere possibile un’ampia sostenibilità all’interno del panorama dell’industria delle costruzioni. Si tratta di un materiale che offre una gamma quasi infinita di combinazioni metallurgiche, e quindi di prestazioni, a seconda della reale necessità applicativa: profili, lamiere, pannelli e così via.
L’analisi della sostenibilità viene compiuta secondo una quantità di variabili multiple e questa sorta di meccano kit, dove ogni componente è seriale e reperibile
sul mercato in prodotti a catalogo, consente di vedere le tecnologie costruttive che sfruttano la filiera dell’acciaio come una delle possibili risposte al problema della sostenibilità delle azioni progettuali, sia nel caso di infrastrutture e edifici importanti sia nel caso di architetture ordinarie, edifici di civile abitazione nuovi o per il recupero dell’esistente.
Marco Imperadori, Politecnico di Milano
Tutte le filiere costruttive dominanti oggi devono porsi come obbiettivo il miglioramento attraverso l’ottimizzazione e l’innovazione, spinte da obbiettivi di sostenibilità e di riduzione del loro impatto sul pianeta. Pensando alla filiera dell’acciaio, è quanto mai calzante il noto postulato di Antoine Laurent de Lavoisier “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”: un minerale grezzo, sottoposto a processi sempre più raffinati nei secoli, diventa in grado di dare alte prestazioni costruttive, strutturali ma non solo. Per di più, l’acciaio, nella sua quasi totalità, può essere riciclato o riutilizzato a seconda delle necessità, aumentando in maniera consistente il suo potenziale di sostenibilità reale.
La sostenibilità reale va oggi pensata sotto più punti di vista: ecologico, energetico, strutturale (pensiamo alla risposta in zona sismica), estetico, sociale, industriale e via dicendo. L’acciaio, correttamente utilizzato sia in elementi strutturali portanti che in elementi secondari e di tamponamento, consente di evidenziare tutte le diverse declinazioni della sostenibilità, concetto quest’ultimo presentato troppo spesso come la “formula magica” adatta a ogni circostanza. Prendendo in prestito da John Maeda (Le leggi della semplicità, Mondadori, 2006) il principio SHE
(shrink, hide, embody), si può dire che l’acciaio riduca, nasconda e incorpori molto bene una serie molteplice di prestazioni necessarie per rendere possibile un’ampia sostenibilità all’interno del panorama dell’industria delle costruzioni. Si tratta di un materiale che offre una gamma quasi infinita di combinazioni metallurgiche, e quindi di prestazioni, a seconda della reale necessità applicativa: profili, lamiere, pannelli e così via.
L’analisi della sostenibilità viene compiuta secondo una quantità di variabili multiple e questa sorta di meccano kit, dove ogni componente è seriale e reperibile
sul mercato in prodotti a catalogo, consente di vedere le tecnologie costruttive che sfruttano la filiera dell’acciaio come una delle possibili risposte al problema della sostenibilità delle azioni progettuali, sia nel caso di infrastrutture e edifici importanti sia nel caso di architetture ordinarie, edifici di civile abitazione nuovi o per il recupero dell’esistente.
Marco Imperadori, Politecnico di Milano