Architetture in Acciaio n° 6
La rivista italiana dell’architettura e delle costruzioni in acciaio
In questo numero
La Sostenibile Leggerezza dell'Acciaio
Una tenda. Una vela. Una nube dorata che galleggia all’interno della Cour Visconti senza contaminarla. Il velo scherma la luce naturale, attenua e filtra dall’interno la presenza della corte napoleonica ma non impedisce di percepirne lo spazio con la sua porzione di cielo, sempre cangiante. Un guscio tridimensionale che con spessore variabile ottimizza gli sforzi strutturali e si modella in relazione alle esigenze museografiche, di percorso e dimensionali.
La struttura di copertura del Padiglione dell’Arte Islamica al Louvre non poteva che essere d’acciaio, anche se non sarebbe stato accettabile, d’altra parte, esporre la collezione dell’arte Islamica all’impatto diretto con una copertura vetrata che esibisse la sua metallica “fatica” e la complicazione costruttiva di nodi, piastre e bulloni. Le nuove opportunità di modellazione spaziale, i software parametrici di calcolo strutturale e le attuali tecniche di produzione CAD–CAM amplificano le già stimolanti peculiarità costruttive delle costruzioni in acciaio.
Oggi non è più necessario dare modularità ripetitiva “old stile” a una struttura per renderla economica in termini di costo e tempo; le nuove tecniche di produzione digitalizzata permettono di risolvere, agevolmente e con grande accuratezza, complessità tali da riservare alla tecnica costruttiva una presenza discreta nell’edificio. Il risultato è una nuova semplicità, quasi organica. Coniugando i vantaggi della costruzione metallica con il desiderio di singolarità dell’intervento, 120 tonnellate di acciaio sono entrate in punta di piedi nel nostro progetto, armonizzate con la sua logica costruttiva ma senza forzature esibizionistiche, lontani da ogni tentazione “show tech”.
Mario Bellini, Architetto
La Sostenibile Leggerezza dell'Acciaio
Una tenda. Una vela. Una nube dorata che galleggia all’interno della Cour Visconti senza contaminarla. Il velo scherma la luce naturale, attenua e filtra dall’interno la presenza della corte napoleonica ma non impedisce di percepirne lo spazio con la sua porzione di cielo, sempre cangiante. Un guscio tridimensionale che con spessore variabile ottimizza gli sforzi strutturali e si modella in relazione alle esigenze museografiche, di percorso e dimensionali.
La struttura di copertura del Padiglione dell’Arte Islamica al Louvre non poteva che essere d’acciaio, anche se non sarebbe stato accettabile, d’altra parte, esporre la collezione dell’arte Islamica all’impatto diretto con una copertura vetrata che esibisse la sua metallica “fatica” e la complicazione costruttiva di nodi, piastre e bulloni. Le nuove opportunità di modellazione spaziale, i software parametrici di calcolo strutturale e le attuali tecniche di produzione CAD–CAM amplificano le già stimolanti peculiarità costruttive delle costruzioni in acciaio.
Oggi non è più necessario dare modularità ripetitiva “old stile” a una struttura per renderla economica in termini di costo e tempo; le nuove tecniche di produzione digitalizzata permettono di risolvere, agevolmente e con grande accuratezza, complessità tali da riservare alla tecnica costruttiva una presenza discreta nell’edificio. Il risultato è una nuova semplicità, quasi organica. Coniugando i vantaggi della costruzione metallica con il desiderio di singolarità dell’intervento, 120 tonnellate di acciaio sono entrate in punta di piedi nel nostro progetto, armonizzate con la sua logica costruttiva ma senza forzature esibizionistiche, lontani da ogni tentazione “show tech”.
Mario Bellini, Architetto
Una tenda. Una vela. Una nube dorata che galleggia all’interno della Cour Visconti senza contaminarla. Il velo scherma la luce naturale, attenua e filtra dall’interno la presenza della corte napoleonica ma non impedisce di percepirne lo spazio con la sua porzione di cielo, sempre cangiante. Un guscio tridimensionale che con spessore variabile ottimizza gli sforzi strutturali e si modella in relazione alle esigenze museografiche, di percorso e dimensionali.
La struttura di copertura del Padiglione dell’Arte Islamica al Louvre non poteva che essere d’acciaio, anche se non sarebbe stato accettabile, d’altra parte, esporre la collezione dell’arte Islamica all’impatto diretto con una copertura vetrata che esibisse la sua metallica “fatica” e la complicazione costruttiva di nodi, piastre e bulloni. Le nuove opportunità di modellazione spaziale, i software parametrici di calcolo strutturale e le attuali tecniche di produzione CAD–CAM amplificano le già stimolanti peculiarità costruttive delle costruzioni in acciaio.
Oggi non è più necessario dare modularità ripetitiva “old stile” a una struttura per renderla economica in termini di costo e tempo; le nuove tecniche di produzione digitalizzata permettono di risolvere, agevolmente e con grande accuratezza, complessità tali da riservare alla tecnica costruttiva una presenza discreta nell’edificio. Il risultato è una nuova semplicità, quasi organica. Coniugando i vantaggi della costruzione metallica con il desiderio di singolarità dell’intervento, 120 tonnellate di acciaio sono entrate in punta di piedi nel nostro progetto, armonizzate con la sua logica costruttiva ma senza forzature esibizionistiche, lontani da ogni tentazione “show tech”.
Mario Bellini, Architetto