Architetture in Acciaio n° 22
La rivista italiana dell’architettura e delle costruzioni in acciaio

In questo numero
Architettura Sostenibile. Un cambiamento rivoluzionario
La sostenibilità in architettura non può ridursi a semplice questione tecnica ma deve essere una spinta a ripensare gli edifici, la loro forma e l’uso dei materiali, oltre a stimolare la necessità di una più profonda conoscenza del costruire e di un maggior dialogo con il contesto climatico e sociale.
Le nuove tecnologie offrono certamente la possibilità di scoprire nuovi linguaggi formali, ma senza una visione la sola tecnologia non è sufficiente.
Il fenomeno di una percezione unica, di un’unica economia planetaria come del resto il modello edilizio ampiamente esportato in maniera indifferente, ha dimostrato a tutti i suoi limiti attraverso una profonda insoddisfazione e un costo ambientale insostenibile.
Una rivoluzione vera e propria aprirà nuovi scenari sia per ciò che riguarda la trasformazione dell’enorme parco immobiliare esistente, responsabile di gran parte degli sprechi energetici e delle emissioni inquinanti, sia per la progettazione di nuovi edifici, che deve partire da una nuova concezione del valore del progetto e della figura dell’architetto come portatore di valori etici ambientali e di conoscenza del costruire.
Immaginare edifici sostenibili vuol dire infatti aprire una profonda relazione con il territorio. Vuol dire progettare edifici in cui il rapporto tra l’architettura e la sua ingegneria non è solo tecnologica ma genetica. Nella forma, nella materia e non più solo nelle macchine.
Realizzare quindi edifici a bassa tecnologia low-tech (impiantistica) per far lavorare di più la forma e i materiali che cambiano per diventare attori del risultato, materiali che svolgono un lavoro, una funzione senza bisogno di energia.
Come per il ‘Centro Arti e Scienze’, nuovo spazio pubblico di condivisione e apprendimento commissionato a MCA da Fondazione Golinelli per ospitare mostre e incontri in una città come Bologna sempre più in evidente fermento ed espansione culturale. L’elemento caratterizzante l’edificio è la sovrastruttura modulare in acciaio che avvolge il padiglione vero e proprio e si libra nello spazio, consentendo ai visitatori di percorrerla e di sostare in alcune sue parti attraverso una serie di camminamenti e terrazze. L’utilizzo del grigliato metallico rende il percorso permeabile sia all’acqua sia alla vista e alla luce, amplificando l’esperienza del percorso che consente un aperto sguardo sulla città, mantenendo ed enfatizzando il rapporto tra l’edificio e la città stessa.
La sfida è tutta qui e, contrariamente a quanti considerano la sostenibilità qualcosa di superficiale e accessorio, o “alla moda”, bisogna quotidianamente lavorare per migliorare il nostro lavoro, costruire edifici più belli dentro e fuori, ma che segnino l’inizio di una nuova era.
Occorre fare uno sforzo perché l’architettura riprenda dentro di se quei valori fondamentali che sono fondativi del fare architettura, come i diritti ed i bisogni essenziali dell’essere umano: non ci sarà sostenibilità senza una forte determinazione a difendere gli uomini, a dare loro gli strumenti per vivere insieme in maniera giusta, dove alla visione tecnologica e prestazionale, si sovrappone la bellezza delle emozioni, del piacere di stare insieme e di condivisione dello spazio comune.
L’architettura può giocare un ruolo fondamentale sui temi legati al cambiamento climatico e sarà sempre, insieme ad altre discipline, una forza propellente per generare questo cambiamento che dovrà essere, prima di tutto, culturale.
Mario Cucinella, Mario Cucinella Architects
Architettura Sostenibile. Un cambiamento rivoluzionario
La sostenibilità in architettura non può ridursi a semplice questione tecnica ma deve essere una spinta a ripensare gli edifici, la loro forma e l’uso dei materiali, oltre a stimolare la necessità di una più profonda conoscenza del costruire e di un maggior dialogo con il contesto climatico e sociale.
Le nuove tecnologie offrono certamente la possibilità di scoprire nuovi linguaggi formali, ma senza una visione la sola tecnologia non è sufficiente.
Il fenomeno di una percezione unica, di un’unica economia planetaria come del resto il modello edilizio ampiamente esportato in maniera indifferente, ha dimostrato a tutti i suoi limiti attraverso una profonda insoddisfazione e un costo ambientale insostenibile.
Una rivoluzione vera e propria aprirà nuovi scenari sia per ciò che riguarda la trasformazione dell’enorme parco immobiliare esistente, responsabile di gran parte degli sprechi energetici e delle emissioni inquinanti, sia per la progettazione di nuovi edifici, che deve partire da una nuova concezione del valore del progetto e della figura dell’architetto come portatore di valori etici ambientali e di conoscenza del costruire.
Immaginare edifici sostenibili vuol dire infatti aprire una profonda relazione con il territorio. Vuol dire progettare edifici in cui il rapporto tra l’architettura e la sua ingegneria non è solo tecnologica ma genetica. Nella forma, nella materia e non più solo nelle macchine.
Realizzare quindi edifici a bassa tecnologia low-tech (impiantistica) per far lavorare di più la forma e i materiali che cambiano per diventare attori del risultato, materiali che svolgono un lavoro, una funzione senza bisogno di energia.
Come per il ‘Centro Arti e Scienze’, nuovo spazio pubblico di condivisione e apprendimento commissionato a MCA da Fondazione Golinelli per ospitare mostre e incontri in una città come Bologna sempre più in evidente fermento ed espansione culturale. L’elemento caratterizzante l’edificio è la sovrastruttura modulare in acciaio che avvolge il padiglione vero e proprio e si libra nello spazio, consentendo ai visitatori di percorrerla e di sostare in alcune sue parti attraverso una serie di camminamenti e terrazze. L’utilizzo del grigliato metallico rende il percorso permeabile sia all’acqua sia alla vista e alla luce, amplificando l’esperienza del percorso che consente un aperto sguardo sulla città, mantenendo ed enfatizzando il rapporto tra l’edificio e la città stessa.
La sfida è tutta qui e, contrariamente a quanti considerano la sostenibilità qualcosa di superficiale e accessorio, o “alla moda”, bisogna quotidianamente lavorare per migliorare il nostro lavoro, costruire edifici più belli dentro e fuori, ma che segnino l’inizio di una nuova era.
Occorre fare uno sforzo perché l’architettura riprenda dentro di se quei valori fondamentali che sono fondativi del fare architettura, come i diritti ed i bisogni essenziali dell’essere umano: non ci sarà sostenibilità senza una forte determinazione a difendere gli uomini, a dare loro gli strumenti per vivere insieme in maniera giusta, dove alla visione tecnologica e prestazionale, si sovrappone la bellezza delle emozioni, del piacere di stare insieme e di condivisione dello spazio comune.
L’architettura può giocare un ruolo fondamentale sui temi legati al cambiamento climatico e sarà sempre, insieme ad altre discipline, una forza propellente per generare questo cambiamento che dovrà essere, prima di tutto, culturale.
Mario Cucinella, Mario Cucinella Architects
La sostenibilità in architettura non può ridursi a semplice questione tecnica ma deve essere una spinta a ripensare gli edifici, la loro forma e l’uso dei materiali, oltre a stimolare la necessità di una più profonda conoscenza del costruire e di un maggior dialogo con il contesto climatico e sociale.
Le nuove tecnologie offrono certamente la possibilità di scoprire nuovi linguaggi formali, ma senza una visione la sola tecnologia non è sufficiente.
Il fenomeno di una percezione unica, di un’unica economia planetaria come del resto il modello edilizio ampiamente esportato in maniera indifferente, ha dimostrato a tutti i suoi limiti attraverso una profonda insoddisfazione e un costo ambientale insostenibile.
Una rivoluzione vera e propria aprirà nuovi scenari sia per ciò che riguarda la trasformazione dell’enorme parco immobiliare esistente, responsabile di gran parte degli sprechi energetici e delle emissioni inquinanti, sia per la progettazione di nuovi edifici, che deve partire da una nuova concezione del valore del progetto e della figura dell’architetto come portatore di valori etici ambientali e di conoscenza del costruire.
Immaginare edifici sostenibili vuol dire infatti aprire una profonda relazione con il territorio. Vuol dire progettare edifici in cui il rapporto tra l’architettura e la sua ingegneria non è solo tecnologica ma genetica. Nella forma, nella materia e non più solo nelle macchine.
Realizzare quindi edifici a bassa tecnologia low-tech (impiantistica) per far lavorare di più la forma e i materiali che cambiano per diventare attori del risultato, materiali che svolgono un lavoro, una funzione senza bisogno di energia.
Come per il ‘Centro Arti e Scienze’, nuovo spazio pubblico di condivisione e apprendimento commissionato a MCA da Fondazione Golinelli per ospitare mostre e incontri in una città come Bologna sempre più in evidente fermento ed espansione culturale. L’elemento caratterizzante l’edificio è la sovrastruttura modulare in acciaio che avvolge il padiglione vero e proprio e si libra nello spazio, consentendo ai visitatori di percorrerla e di sostare in alcune sue parti attraverso una serie di camminamenti e terrazze. L’utilizzo del grigliato metallico rende il percorso permeabile sia all’acqua sia alla vista e alla luce, amplificando l’esperienza del percorso che consente un aperto sguardo sulla città, mantenendo ed enfatizzando il rapporto tra l’edificio e la città stessa.
La sfida è tutta qui e, contrariamente a quanti considerano la sostenibilità qualcosa di superficiale e accessorio, o “alla moda”, bisogna quotidianamente lavorare per migliorare il nostro lavoro, costruire edifici più belli dentro e fuori, ma che segnino l’inizio di una nuova era.
Occorre fare uno sforzo perché l’architettura riprenda dentro di se quei valori fondamentali che sono fondativi del fare architettura, come i diritti ed i bisogni essenziali dell’essere umano: non ci sarà sostenibilità senza una forte determinazione a difendere gli uomini, a dare loro gli strumenti per vivere insieme in maniera giusta, dove alla visione tecnologica e prestazionale, si sovrappone la bellezza delle emozioni, del piacere di stare insieme e di condivisione dello spazio comune.
L’architettura può giocare un ruolo fondamentale sui temi legati al cambiamento climatico e sarà sempre, insieme ad altre discipline, una forza propellente per generare questo cambiamento che dovrà essere, prima di tutto, culturale.
Mario Cucinella, Mario Cucinella Architects