Marconi Express

Si tratta infatti della prima monorotaia in Italia, con ruote in gomma, alimentata elettricamente e totalmente automatica. L’infrastruttura collega la stazione FS ad alta velocità all’aeroporto ed è composta da due capolinea ed una stazione intermedia. L’architettura dell’intera opera si sviluppa con l’idea di integrazione con il contesto bolognese e gli archetipi dell’edilizia rurale di pianura ed il progetto diventa occasione per creare un lungo nastro ecologico che risponde ad esigenze ben precise: efficienza energetica, riduzione dell’impatto ambientale, comfort e qualità della fruizione per gli utenti.

Il tracciato della linea è lungo 5 km e si snoda interamente in sopraelevata. L’elemento più importante del sistema strutturale, che caratterizza con specificità l’opera, discende dalla scelta di utilizzare la struttura dell’impalcato, composta da una trave in acciaio, realizzata a sua volta da due travi pre-assemblate, come rotaia stessa per le navette, dalla quale prendono anche l’energia così da evitare l’utilizzo di linee elettriche aeree.
La costruzione totalmente in acciaio impiega 6.000 tonnellate in S355J2 verniciato per una classe 4 secondo UNI EN 12944 e le strutture si dipanano leggere da pile in c.a. seguendo una forma curvilinea. Sono in profili composti saldati e a loro volta posanti,
a parte i piloni, su una struttura di travi metalliche a “I”. Interessante l’innesto delle stazioni alle strutture di trasporto sottostanti. Una sorta di “morsetti” dalla presenza scenica che non è invasiva ma bensì delicata, pur dovendo sopportare gli importanti carichi legati all’utenza. In corrispondenza delle stazioni, anche queste in carpenteria metallica, un involucro di copertura in profili composti saldati si protende sino alla sommità.
In parete, le stazioni e il percorso, impiegano lamiere stirate in acciaio (rivestimento complessivo di 40.000 mq), controventi concentrici di piano in profili tondi e di parete su travi saldate cassonate. Le lamiere stirate, lasciando entrare la luce e l’aria consentono considerevoli risparmi in termini di illuminazione e di ventilazione.

Le griglie in acciaio stirato si collegano inoltre alla struttura permettendo l’alloggiamento dei sistemi fotovoltaici, che integrati su circa metà della via di corsa sono in grado di fornire il 35% dell’energia necessaria per il funzionamento del sistema, generando un impatto ambientale positivo pari a 300 t di CO₂ in meno o 14.000 alberi in più.
La progettazione strutturale di dettaglio di quest’opera così innovativa, che annovera oltre 100 viadotti e si inserisce in modo equilibrato nel contesto, ha richiesto più di 25.000 ore di ingegneria ed i progetti sono stati sviluppati con modellazione 3D in processo BIM, progettazione integrata che ha consentito di superare le complessità dettate dalle stringenti tolleranze della monorotaia.

Cantiere & Disegni: