Architetture in Acciaio n° 25

La rivista italiana dell’architettura e delle costruzioni in acciaio

Sinergie Strategiche

Questa è un’occasione privilegiata per riflettere sulla dimensione fisica dell’edificio e sul rapporto tra ingegneria strutturale e architettura, due dimensioni distinte e complementari: pieno e vuoto, materia e spazio, materialità e immaterialità.

Sono convinto che sia necessario caricare di pensiero entrambi i poli: è fondamentale che la struttura e il vuoto che ‘racchiude’ vengano concepiti in modo congiunto.
Sono un fautore della sinergia tra architetti e ingegneri sin dalla genesi del progetto. Non è corretto che l’ingegneria venga chiamata a risolvere problemi strutturali di architetture mal concepite. Ogni progetto è – o dovrebbe essere – il punto di convergenza fra la dimensione scientifica e quella umanistica, come fusione di ragione e sentimento. La struttura è dentro l’architettura, e non deve essere concepita come un sistema aggiunto successivamente.

Vorrei cercare di ridurre la distinzione tra struttura e ‘ornamento’, fra ciò che porta i carichi e ciò che esprime un significato, così come ho cercato di fare concretamente con il progetto delle facciate della passerella realizzata in carpenteria metallica per il polo intermodale di Trieste Airport. Lo spazio è la dimensione fondamentale delle costruzioni, ma si definisce e si qualifica grazie alla struttura. Il vuoto, lo spazio interno, la dimensione immateriale delle costruzioni non costituisce l’unico principio dell’architettura. Con questo progetto ho inteso evidenziare quanto le strutture possano contribuire alla valorizzazione culturale della costruzione, che il valore dell’architettura è contenuto all’interno delle strutture. È significativo un pensiero di Myron Goldsmith, architetto di formazione, studente di Mies van der Rohe e di Pier Luigi Nervi e poi partner di SOM, secondo cui “la struttura contiene la promessa dell’efficienza e della bellezza”, la struttura è l’elemento espressivo centrale della progettazione.

Ho voluto che la passerella alternasse parti chiuse e vetrate a parti aperte, in corrispondenza della fermata ferroviaria, e che mostrasse con nettezza la propria struttura attraverso una rigorosa chiarezza compositiva e un’economia delle risorse e dei materiali. La grande forza espressiva del materiale si adatta perfettamente ai software che oggi vengono usati per concepire strutture e forme. La flessibilità della sezione molto piccola è il vero valore aggiunto offerto dall’acciaio in una tensione costante verso l’efficienza del sistema.

Una struttura ben studiata ha un valore estetico in sé, una sua forza che spesso vale la pena mostrare. Una soluzione strutturale efficiente risponde all’individuazione di una forma che consenta di massimizzare la capacità resistente dei materiali da utilizzare e di massimizzarne la quantità.

La struttura deve essere coerente con il disegno architettonico anche se, per la maggior parte delle volte, è celata. Per valorizzarla al meglio è necessaria una profonda conoscenza del costruire, della dimensione scientifica, sociale e simbolica dell’architettura. Una parola chiave è consistenza, che significa densità, solidità, resistenza, concretezza.

Uno dei principali punti di forza di Lombardini22 è quello di avere all’interno del proprio staff architetti e ingegneri che lavorano fianco a fianco. La sinergia del gruppo, l’integrazione delle discipline e delle risorse, si esplicita – nel progetto pubblicato in questo numero – attraverso il lavoro congiunto con FUD, il brand del gruppo dedicato al branding, guidato da Domenico D’Alessio. La strategia comunicativa di FUD si è concretizzata nell’immagine coordinata dell’aeroporto, nel naming, nel logo, nell’identità cromatica, nel wayfinding ovvero il linguaggio universale per orientare e informare i passeggeri. Come spiega Domenico: “Per sua natura l’aeroporto è un luogo pieno di segni, informazioni e messaggi. Compito di FUD è stato quello di razionalizzare e organizzare il flusso informativo oltre che renderlo piacevole. FUD ha creato un’esperienza grafica, simbolica e funzionale utilizzando un linguaggio coerente per l’intera identità dell’infrastruttura, rendendo ogni dettaglio chiaro, visibile, efficace. L’elemento strutturale ha quindi acquisito una componente emozionale, oltre che comunicativa”.

 

Adolfo Suarez, , Lombardini22