People Mover

Il People Mover, che è stato progettato per trasportare fino 3.200 passeggeri all’ora per direzione, ha velocizzato notevolmente il tempo di percorrenza tra il Tronchetto e Piazzale Roma, 3 minuti contro i 20 minuti che si impiegavano a piedi, ottimizzando così gli spostamenti tra due punti strategici per la mobilità veneziana. Grazie anche ad altre infrastrutture, quest’opera contribuisce a ridefinire l’organizzazione delle porte di accesso automobilistico a Venezia.
Da un punto di vista tecnico il People Mover è costituito da una struttura sopraelevata con altezza variabile da 5 ai 7 m, formata da due piastre lisce sulle quali scorrono, trainati da un sistema a fune, i rossi convogli dotati di ruote gommate. In alcuni punti, come nella fermata centrale della “Marittima” le piastre diventano quattro, due per direzione, per consentire l’incrocio tra i convogli che percorrono tragitti inversi.
Il dislivello tra i due estremi è di 0,58 m e tutto il percorso ha una pendenza inferiore al 5%, tranne che nel tratto di attraversamento del canale del Tronchetto dove è presente un ponte di 180 metri con una pendenza del 6,2%.
Il sistema è altamente tecnologico: al Tronchetto una sala operativa gestisce i convogli senza conducente; quattro vagoni con una capacità complessiva di 200 passeggeri che possono raggiungere una velocità massima di 26 km/h. La frequenza delle corse garantisce un servizio continuo ed efficiente.
Modernità ed efficienza si esprimono anche attraverso il linguaggio architettonico scelto dall’Architetto Francesco Cocco, responsabile del design dell’opera. Non facile il compito di dare identità a questo sistema infrastrutturale in un contesto storico e di forte richiamo come quello della Serenissima.
La soluzione progettuale punta sull’acciaio e sviluppa su di esso l’intero concept: acciaio perché altamente performante, in grado di garantire sicurezza, minori tempi di esecuzione e facilità di manutenzione, acciaio perché in grado di connotare l’opera con un linguaggio contemporaneo.
Le fermate sono quindi caratterizzate da un’ossatura metallica, sormontata da una copertura vetrata, all’insegna della leggerezza e della trasparenza.
La copertura da una parte connota le fermate con un chiaro segno di contemporaneità, dall’altro rappresenta ed evidenzia l’alto grado di tecnologia che caratterizza l’infrastruttura, sia dal punto di vista costruttivo e architettonico che dal punto di vista tecnico-funzionale.
Una sincerità costruttiva che diviene scenografica di sera, quando coperturale luci sottolineano le trasparenze e l’ossatura d’acciaio. Questo effetto è ancora più evidente nelle due stazioni capolinea, dove la copertura è costituita da più elementi, di grandi dimensioni e dove ancor più forte è la presenza della componente ingegneristico-strutturale.
Nella Stazione Tronchetto, la struttura di sostegno e fissaggio è stata realizzata con travi reticolari formate da profili in acciaio Fe430 a sezione cava circolare completi di piastre di base e tirafondi per la posa in opera. I moduli che compongono le 3 coperture sono stati realizzati in lastre di vetro stratificato con plastico rinforzato da 1,52 mm.
La copertura della stazione di Piazzale Roma presenta invece un andamento a botte nella zona lineare di arrivo ed a calotta sferica nella parte terminale opposta. Il sistema si compone da un lato di un tronchetto in acciaio con fondo predisposto per l’applicazione sui tubi strutturali, dall’altro lato è ricavata una filettatura per l’inserimento dei bulloni di fissaggio degli spider. La struttura presenta spider in acciaio inox AISI 316 a quattro o a due braccia a seconda della posizione di utilizzo, con possibilità di regolazione orbitale, rotoulle in acciaio inox AISI 316 con testa cilindrica snodata da inserire nei vetri appositamente forati e temperati.
In generale, tutto il progetto ha richiesto particolare attenzione alle tolleranze dimensionali dell’acciaio in rapporto alle particolari applicazioni del vetro di copertura, soprattutto per le parti curve della stazione Tronchetto. La fermata di Piazzale Roma ha invece imposto notevoli sforzi organizzativi per coordinare la posa delle strutture senza che il passaggio di vetture e pedoni fosse interrotto.
Il People Mover è sintesi tra architettura ed ingegneria, data dalle grandi potenzialità espressive e tecniche dell’acciaio che hanno permesso di raggiungere un risultato concreto. Il tema del rapporto tra città storica ed esigenze della città contemporanea si esprime attraverso un’architettura che sa dialogare con il contesto grazie alla sua forza espressiva, alla sua sincerità costruttiva e alla sua leggera trasparenza, che ne fanno un segno incisivo ma non graffiante nel contesto urbano.

Cantiere & Disegni: