I sistemi costruttivi a secco sono caratterizzati dalla realizzazione di unioni meccaniche di parti precedentemente montate e, diversamente dai sistemi costruttivi tradizionali, l'assemblaggio richiama le immagini di un meccano: tutti gli elementi necessari alla costruzione vengono accuratamente progettati tenendo conto dei processi di produzione edilizia e delle successive operazioni di montaggio.
I sistemi costruttivi tradizionali a umido, invece, unendo tra loro i materiali mediante malte di vario tipo, non consentono una grande rapidità di esecuzione e rendono un loro recupero a fine vita estremamente improbabile.
I sistemi a secco rappresentano pertanto un processo di costruzione reversibile: quello che si realizza potrebbe in seguito essere smontato e disassemblato, proprio come se si trattasse di un enorme gioco di costruzioni per bambini.
Le potenzialità sono enormi. Alla fine del ciclo di vita utile di un edificio, ad esempio, è possibile recuperare i singoli componenti costruttivi, per poi destinarli a un completo riuso o a successivi processi di riciclo, così come già avviene per altri settori industriali. Un esempio che vale per tutti è quello dell'industria automobilistica.
E così come avviene per la progettazione di un'automobile, la costruzione mediante assemblaggio a secco consente elevati standard qualitativi: le verifiche prestazionali della maggior parte dei componenti edilizi avvengono già durante le fasi produttive. In questo modo i requisiti qualitativi, oltre a poter avere livelli elevati, possono essere mantenuti costanti sia nel tempo che nello spazio.
Parti diverse di un manufatto edilizio avranno così le stesse caratteristiche prestazionali, anche se eseguite in tempi differenti. Lo stesso non può dirsi quando si realizzano strutture di tipo tradizionale.