Istituto Scolastico Artusi

I due progetti, letti diacronicamente, testimoniano da un lato il rapporto di continuità con la committenza, dall’altro l’evolversi della forma degli spazi degli edifici a seguito delle mutate necessità di utilizzo, oggetto di costante indagine nel dibattito contemporaneo.
In particolare, l’adeguamento delle funzioni e dei servizi dell’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Pellegrino Artusi“ di Riolo Terme (Ravenna), ha previsto un progetto di trasformazione dell’edificio esistente posto ai margini del centro storico e l’ampliamento in un nuovo edificio ospitante alcune funzioni scolastiche. La superficie di lotto libero esistente all’interno dell’area di sedime della preesistenza, non era sufficiente a contenere le richieste per il nuovo polo ed era imprescindibile l’unitarietà dell’intervento. Per venire incontro alle esigenze della collettività, l’Amministrazione comunale di Riolo Terme ha reso disponibile
un terreno nelle dirette vicinanze: è stato così possibile perseguire il progetto di realizzazione di spazi ampi e polivalenti con destinazioni d’uso differenziate a seconda delle attività didattiche. Il progetto vive genesi diverse: per l’edificio esistente è stato previsto l’ampliamento attraverso l’addizione di volumi di nuova costruzione, mentre il secondo fabbricato è stato collocato in un polo scolastico costruito negli anni ‘70, senza rapporto diretto fra le attività presenti e il nuovo insediamento. Gli architetti hanno progettato un edificio “agganciato” morbidamente all’esistente, con una forma curva in acciaio inox che costituisce anche la grande hall d’ingresso. Questa nuova parte rispetta, nella geometria della pianta, il già costruito ma si rappresenta attraverso materiali e tecnologie del tutto nuove. Anche sotto l’aspetto linguistico i due interventi presentano matrici differenti: la ristrutturazione e l’ampliamento della scuola alberghiera esistente sono stati realizzati nel rispetto dell’orografia collinare e del carattere storico dei primi del ‘900. Il secondo intervento invece ha previsto l’edificazione ex novo, che, pur tenendo conto delle preesistenze nella volumetria principale, è stato di fatto pensato come un’architettura dal carattere ben distinto. Collocata ai margini del costruito, si apre su un’area verde con una buona esposizione che ha permesso di realizzare ampie vetrate a nastro nelle aule didattiche disposte lungo la facciata. Il prospetto opposto che non gode di una buona esposizione, ospita le funzioni di servizio con bucature di dimensioni ridotte e viste selezionate. Le facciate, entrambe ventilate, sono finite con lamiere in acciaio inossidabile e marmo. Gli ingressi sono stati evidenziati in un caso mediante un volume a struttura
portante metallica vetrato e proiettato verso la strada di accesso, nell’altro con il grande abbraccio della parete inox circolare, che costituisce una sorta di piazza antistante la scuola. Il verde della natura e il paesaggio collinare circostante entrano nell’attività quotidiana dalle aule: il tetto è stato pensato per essere una terrazza e luogo d’incontro, l’ascensore è un osservatorio panoramico dal quale godere la vista man mano che si sale, il cortile è dedicato alla coltivazione di piante. Un contributo importante viene anche dalle condizioni di luce naturale: all’interno del nuovo edificio, una sezione vetrata della copertura e del solaio del primo piano portano la luce solare fino al corridoio del
piano terra e mettono in collegamento i due livelli. L’edificio è realizzato in profili tubolari in acciaio, con travi reticolari metalliche di copertura e solai in lamiera grecata, consentendo
di godere di ampi spazi illuminati dal Sole. Sempre grazie alla luce naturale, in un cavedio vicino alle cucine vengono coltivate le erbe aromatiche: un piccolo orto sempre pronto, protetto da una vetrata scorrevole, che ogni mattina mette a disposizione dei cuochi le preziose essenze.

Cantiere & Disegni: