Ferrero Technical Center
Sostenibilità, innovazione tecnologica e comfort architettonico

Il Ferrero Technical Center sorge ad Alba, nelle colline delle Langhe, Patrimonio dell’Unesco.

 

Con questo esemplare edificio la Ferrero restituisce alla collettività un ecosistema altamente produttivo e un patrimonio di conoscenza a basso impatto energetico assicurando benessere e qualità dell’ambiente di lavoro.

Ferrero Technical Center
Sostenibilità, innovazione tecnologica e comfort architettonico

Il Ferrero Technical Center sorge ad Alba, nelle colline delle Langhe, Patrimonio dell’Unesco.

 

Con questo esemplare edificio la Ferrero restituisce alla collettività un ecosistema altamente produttivo e un patrimonio di conoscenza a basso impatto energetico assicurando benessere e qualità dell’ambiente di lavoro.

Foto: Enrico Cano

Il progetto nasce dall’esigenza di riunire in un unico volume le varie attività di management e di engineering dell’azienda con quelle destinate alla progettazione dei nuovi impianti di produzione, prima dislocata in un’officina in un’area esterna.

Nasce così il nuovo Polo di innovazione tecnica della Ferrero di 12.700 mq distribuiti su tre livelli: un piano terra con l’officina, un piano tecnico che contiene tutti gli impianti e il piano degli uffici.

Sicurezza e comfort sensoriale sono i valori su cui si sviluppa l’intera architettura, pensata nel nome della qualità totale per rispondere ai principi della manifattura 4.0: automazione con percorsi speciali per robot semoventi che si interconnettono con stazioni di lavorazione automatizzate e digitalizzate guidate dall’esperienza umana, reciprocità uomo / macchina e inserimento in uno specifico ecosistema.

La tecnologia, presente in ogni aspetto del nuovo Polo, non è mai ostentata, ma sempre integrata armoniosamente in un’architettura riconoscibile e rassicurante.

Il progetto è caratterizzato da una forte correlazione tra costruito e territorio: le Langhe, con la sua storia, le sue peculiarità e la sua gente. La natura, i colori, il panorama diventano parte dell’architettura, generando una relazione empatica con il contesto. Porzioni di paesaggio e geometrie naturali del territorio vengono astratte per definire l’edificio e la sua facciata.

Trasparenze e opacità ne definiscono così l’architettura: le aree destinate agli uffici, ubicate all’ultimo piano, si caratterizzano per le facciate trasparenti, mentre quelle che ospitano officina e impianti, ai piani inferiori, sono nascoste alla vista.

Sei aree verdi, denominate dall’architetto “giardini volanti”, sono state inserite per assolvere funzione bioclimatica, acustica ed estetica, ed assicurare così una migliore qualità sensoriale e un’illuminazione naturale. Permettendo al tempo stesso di integrare nella vita lavorativa momenti di relax e incontro.

Foto: Lorenzo Bertoli / Saint Gobain

Innovazione tecnologica

INNOVAZIONE TECNOLOGICA

Il progetto nasce dalla contrapposizione tra l’immagine consolidata della fabbrica, caotica, piena di tubi e fumi e un’architettura semplice e lineare, dove le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o nascosti.

Il fabbricato è stato realizzato in carpenteria metallica: 990 tonnellate di acciaio per le strutture, 120 t per le scale architettoniche e 11.900 mq di lamiere grecate.

Strutture in profili tubolari compongono le colonne principali, oltre ad elementi in profili aperti laminati a caldo. Le strutture portanti in carpenteria metallica garantiscono grande flessibilità degli spazi e considerevoli luci di progetto (7,2 x 24,5 metri). La hall di rappresentanza è un volume a tutt’altezza di 18 metri nel quale si inserisce una spettacolare scala in acciaio dal particolare disegno architettonico. In copertura sono presenti terrazze con sbalzi di oltre 6 metri.

3D BIM: MAP spa
Foto: Redesco Progetti

ENERGIA – AMBIENTE

L’edificio, bioclimatico e nZEB (nearly Zero Energy Building), è stato sviluppato per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica, ispirandosi ai concetti della “slow architecture”.

Il volume compatto, realizzato con materiali industriali, in prevalenza montati a secco, massimizza tutti gli apporti passivi (luce, aria e soleggiamento) e limita al minimo le risorse per la gestione e la manutenzione, contribuendo al tempo stesso a un’identità chiara e definita.

Il limitato consumo di risorse naturali è garantito dall’utilizzo di sistemi radianti a soffitto a bassa temperatura (40°C rispetto ai canonici 70°C), questi svolgono anche funzione fonoassorbente per il controllo acustico degli ambienti.

Grazie ad aperture contrapposte, nelle mezze stagioni gli ambienti vengono ventilati naturalmente.

Foto: Redesco Progetti

Un impianto fotovoltaico da 300 kW di picco sfrutta la grande copertura piana aggettante.

Il Ferrero Technical Center non ha piani interrati a causa della possibile esondazione del fiume Tanaro; tutti gli impianti sono pertanto ospitati in un mezzanino tecnico che ne razionalizza la distribuzione e ne migliora l’efficienza.

Il parcheggio esterno di 4.100 mq è illuminato con un sistema intelligente, che si accende solo in presenza di traffico per contenere l’inquinamento luminoso.

Il progetto è stato insignito del “Premio Sostenibilità 2023” nella categoria EDILIZIA – EX NOVO per il livello di integrazione tra architettura industriale, paesaggio naturale e sostenibilità dei processi e del benessere dei lavoratori.

Il Premio Sostenibilità “Daniela Di Croce” è promosso da AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile nell’ambito della Settimana della Bioarchitettura e della Sostenibilità

Il “Premio Sostenibilità” viene conferito ai progetti che prevedono un controllo dei consumi, che utilizzano materiali e tecniche non inquinanti e non dannosi per la salute umana, attenti alla sostenibilità sociale ed economica ed innovativi.

Foto: Studio Campo

COMFORT

Le parole che hanno guidato le scelte tecnologiche del progetto sono state sicurezza e comfort sensoriale.

Gli oltre 200 dipendenti usufruiscono di spazi di lavoro sicuri, funzionali e confortevoli al tempo stesso, studiati per il benessere fisico e mentale, per migliorare la relazione, la creatività e il senso di appartenenza a una collettività.

L’officina è a pianta regolare, essenziale, con strutture a vista di colore bianco. Gli spazi occlusi puntano al comfort visivo con un ambiente ripulito dagli ingombri meccanici annegati nelle pareti perimetrali.

Aperture nelle facciate catturano la luce naturale e proteggono dall’irraggiamento diretto del sole: veri e propri elementi che permettono all’edificio di respirare.

I pannelli di tamponamento come rivestimento esterno scelti per quest’area sono dotati di faccia interna microforata e fonoassorbente, al fine di migliorare la qualità acustica degli ambienti e contenere l’inquinamento acustico verso l’esterno.

Gli uffici, nell’area sommitale dell’edificio, pervasi dalla luce naturale, caratterizzati da vetrate e aperture verso l’esterno, con pochi elementi fissi e geometrie coordinate, offrono massima flessibilità per rispondere alle attuali logiche di flessibilità dei rapporti di lavoro fra i team aziendali. I materiali e i colori riproducono il paesaggio e la natura che circondano l’edificio, rendendo gli uffici un vero e proprio “landscape in quota“.

Il mezzanino di servizio assorbe tutti gli spazi necessari ai macchinari, liberando gli ambienti abitati dalla distribuzione impiantistica.

La struttura è completata da un tetto aggettante e un porticato con un frangisole realizzato con pale a sezione ellittica, a protezione delle vetrate degli uffici dai raggi solari.

Foto: Studio Campo
Foto: Studio Campo

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